2011-01-24 14:25:26

Negoziati segreti tra israeliani e palestinesi: in Medio Oriente si discute sulle rivelazioni di Al Jazeera


L'Autorità nazionale palestinese nel 2008 e nel 2009 avrebbe offerto segretamente a Israele ''enormi concessioni'' su Gerusalemme che lo Stato ebraico avrebbe poi rifiutato. A rivelarlo l'emittente panaraba Al Jazeera, che ha pubblicato assieme al britannico Guardian alcuni dei circa 1.700 file segreti su centinaia di incontri tra palestinesi, israeliani e americani. L’Anp ha respinto le rivelazioni: ''Non abbiamo segreti da nascondere'', ha detto il presidente Abu Mazen. Intanto è giunta la sentenza della Commissione d’inchiesta israeliana sull’attacco contro la flottiglia pacifista. Il servizio di Graziano Motta:RealAudioMP3

Una divisione minuziosa dei quartieri di Gerusalemme Est emerge dai documenti segreti sui negoziati israelo-palestinesi, avvenuti tre anni fa. Migliaia di protocolli di lavoro e scambi di corrispondenza, che evocano scenari di soluzione per la Spianata delle Moschee o che riguardano la sovranità sui quartieri-satellite della città, come anche un possibile scambio di territori, il ritorno di 100 mila profughi palestinesi in dieci anni o la liberazione di prigionieri. Documenti che i fondamentalisti islamici di Hamas denunciano come “liquidatori della causa palestinese”; per il negoziatore Saeb Erekat sono in gran parte menzogneri. E’ stato pubblicato anche il rapporto della Commissione israeliana d’inchiesta sull’arrembaggio alla flottiglia turca, che intendeva violare il blocco di Gaza. “L’arrembaggio – si sostiene – avvenne nel rispetto del diritto internazionale ed i soldati uccisero per legittima difesa”. Risultanze completamente diverse da quelle accertate dalla Commissione internazionale, promossa dalle Nazioni Unite.

L’Autorità nazionale palestinese ha dunque respinto e criticato le rivelazioni di Al Jazeera e del britannico Guardian. Ma è possibile che tra il 2008 e 2009 ci possano essere state delle concessioni palestinesi poi rifiutate da Israele? Risponde Maria Grazia Enardu, docente di Storia di Israele moderno all’Università di Firenze, intervistata da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. - E’ possibilissimo, anche perché in quel momento l’Olp, che è la maggioranza di Fatah, era in grande difficoltà. E’ anche possibile - ma lì ci si avventura nelle ipotesi - che abbiano deciso di provarle tutte per misurare i confini delle eventuali vere discussioni con Israele.

D. - Per quanto riguarda i negoziati, che anni erano quelli?

R. - Si parla del 2008-2009, il che indica un momento in cui si passò dal governo Olmert, che era un governo di centro destra, al governo Netanyahu insediatosi nel marzo del 2009, che è un governo di destra ed estrema destra.

D. - Secondo le rivelazioni, l’Anp avrebbe proposto l’annessione da parte di Israele di tutti gli insediamenti a Gerusalemme tranne Har Homa e poi una divisione della Città Vecchia. Che tipo di accordo sarebbe stato?

R. – Quello che i documenti rivelano sono discussioni preliminari. Mai e poi mai si è arrivati a un vero negoziato che stabilisse punto per punto il contenuto di queste proposte. Semmai è interessante - secondo quanto si legge in questi documenti - che Israele abbia rifiutato questa proposta preliminare. Le conseguenze vere di lungo termine, che si vedranno da domani in poi, sono che - superata la fase di sconforto che hanno i palestinesi nel vedere rivelati, vere o meno vere che siano queste fonti, i loro tentativi di negoziato - domani in qualunque sede diplomatica che conti potranno dire a voce alta ai loro interlocutori: noi le abbiamo provate tutte.

D. – Perché proprio ora, secondo lei, sono uscite queste notizie?

R. - Se è vero che partono da rivelazioni di Al Jazeera, possono esserci dinamiche interne al mondo arabo che come sappiamo è piuttosto movimentato in questo frangente; però possono anche essere situazioni di puro desiderio di scoop che maturano in un momento particolare.

D. – A livello ufficiale i negoziati sul futuro palestinese potrebbero essere influenzati da queste rivelazioni?

R. – I negoziati no, ma potrebbe essere influenzato il quadro di riferimento. In sede Onu si parla di risoluzioni. Si sa che è in preparazione - il che non significa che poi ci si arrivi - una possibile risoluzione Onu che condanni gli insediamenti di Israele e si sa che questa risoluzione ha già l’appoggio di 120 Paesi. Non si sa se gli americani, cioè la presidenza Obama, opporranno il veto. Si parla anche del riconoscimento, in futuro, di uno Stato palestinese fatto da importanti Stati europei e non europei, sempre in ambito Onu. E’ la strada che forse il primo ministro Fayyad potrebbe percorrere, anche sulla base di questo ‘incidente’ di rivelazione dei documenti.(bf)







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