Ancora proteste e scontri a Tunisi contro il governo
Riprende la settimana lavorativa a Tunisi dove anche oggi continua la protesta contro
il governo. Si attendono ancora migliaia di dimostranti in piazza che continuano a
chiedere la dissoluzione dell'esecutivo di unità nazionale cui viene contestata la
presenza di troppi membri legati al vecchio regime. Intanto, in mattinata si sono
registrati scontri tra manifestanti e polizia, con tiri di lacrimogeni, davanti alla
sede del governo dove hanno passato la notte centinaia di persone sfidando il coprifuoco.
Tra loro molti giunti ieri anche a piedi nella capitale da più parti del Paese, in
quella che viene definita la "Carovana della libertà" e che prosegue la sua marcia
verso Tunisi. Sulla ripresa delle attività nel Paese (con ieri si sono conclusi anche
i tre giorni di lutto nazionale per le vittime dei disordini) punta molto il governo
di unità nazionale che, sebbene contestato, si appella ad un necessario ritorno alla
calma per poter procedere nella transizione. A questo proposito segnali di rottura
giungono anche con la notizia di arresti eccellenti, ieri, di tre stretti collaboratori
di Ben Ali, tra cui un consigliere politico dell'ex leader e l'ex presidente del Senato.
Ieri, in serata è stato arrestato anche il proprietario della prima rete televisiva
privata tunisina Hannibal, Larbi Nasra, accusato di “alto tradimento e complotto contro
la sicurezza dello Stato”.
Esplosione all’aeroporto di Mosca Un'esplosione
si è verificata oggi all'aeroporto Domodedovo di Mosca nel settore degli arrivi. Lo
riferiscono le agenzie russe precisando che ci sono almeno dieci morti e numerosi
feriti.
In Libano, l’opposizione guidata da Hezbollah presenta il suo candidato
a premier In attesa che inizino a breve in Libano le attese consultazioni parlamentari,
l'opposizione guidata dagli Hezbollah filo-iraniani presenterà come proprio candidato
a guidare il prossimo esecutivo di “partecipazione nazionale” l'ex premier sunnita
Najib Miqati, vicino alla Siria ma un anno e mezzo fa eletto deputato nella lista
del primo ministro uscente Saad Hariri, sostenuto dall'Arabia Saudita. Lo riferiscono
i media libanesi, ricordando che Miqati, originario di Tripoli nel nord del Paese,
ha presentato ufficialmente la sua candidatura nella tarda serata di ieri, offrendosi
come personalità in grado di “cooperare con tutti i leader libanesi per formare una
squadra di governo solidale che farà uscire il Libano dalla grave crisi in cui si
trova”. Il canale tv Lbc, vicino alla coalizione guidata dagli Hariri, ha definito
“un tradimento” la candidatura di Miqati, premier per soli tre mesi nel 2005 e che
nelle elezioni del 2009 era stato eletto nelle file del gruppo di Saad Hariri. Quest'ultimo
sembra non godere più della maggioranza parlamentare dopo che venerdì scorso il leader
druso Walid Jumblat, suo ex alleato, ha annunciato il ritiro di almeno suoi sette
deputati dalla coalizione di Hariri verso il fronte appoggiato dalla Siria e guidato
da Hezbollah.
Doppio attentato contro gli sciiti nella città santa di Kerbala:
uccisi 18 pellegrini Con l'esplosione di una seconda autobomba, è salito ad
almeno 18 il numero delle persone uccise questa mattina nella città meridionale irachena
di Kerbala, meta in queste ore di centinaia di migliaia di persone per le celebrazioni
di una ricorrenza religiosa sciita, l'Arbain. Da giorni è in corso un’impressionante
impennata della violenza in varie zone dell'Iraq, oltre ai 54 morti provocati giovedì
scorso sempre a Kerbala da un triplice attentato, più di cento persone sono morte
in altri diversi attacchi analoghi a Tikrit, Baquba e in altre zone della provincia
di Dyala. Attacchi rivendicati alcune ore fa dallo 'Stato islamico in Iraq', l'ala
irachena di Al Qaeda, con un comunicato diffuso via web.
Ennesima scuola
femminile danneggiata in Pakistan Sconosciuti hanno fatto esplodere oggi un
rudimentale ordigno all'esterno di una scuola governativa per ragazze nella zona tribale
denominata Khyber Agency (Pakistan nord-occidentale), danneggiandolo gravemente. Lo
riferisce Dawn News Tv. L'attentato, si è appreso, è stato attuato durante la notte
quando l'edificio era vuoto nel villaggio di Khogakhel, nella zona di Landi Kotal,
per cui non vi è stata alcuna vittima. Soltanto nell'area di Landi Kotal nell'ultimo
anno i gruppi fondamentalisti islamici hanno distrutto almeno otto scuole.
Cavaco
Silva confermato presidente del Portogallo È stato un trionfo preannunciato
dai sondaggi quello nelle presidenziali portoghesi, per Cavaco Silva. Il leader conservatore,
presidente uscente, si è imposto con il 53,05% delle preferenze. Ad attenderlo, ora,
saranno 5 anni delicatissimi, incentrati soprattutto sulla crisi economica che ha
colpito pesantemente il Paese lusitano. Da Lisbona, ci riferisce Riccardo Carucci:
Nel pieno
rispetto delle previsioni il presidente della repubblica portoghese Anibal Cavaco
Silva è stato rieletto per un secondo e ultimo mandato quinquennale con il 53 per
cento dei voti. È del resto una tradizione del Portogallo democratico che il capo
dello Stato in carica vinca un secondo mandato al primo turno. Il suo principale rivale,
il poeta Manuel Alegre, appoggiato dal partito socialista sia pure con scarso entusiasmo
e dal blocco di sinistra ha avuto quasi il 20 per cento dei voti. Un medico indipendente,
Fernando Nobre, ha sorpreso gli osservatori arrivando al 14 per cento. Quote inferiori
hanno ottenuto gli altri tre candidati. È difficile dire se questo voto rappresenta
un castigo per il governo socialista minoritario. L’elezione presidenziale è fatta
su una base essenzialmente personale e l’appoggio dei partiti non è rilevante. Certo,
i rapporti fra governo socialista e Cavaco Silva sono andati deteriorandosi negli
ultimi tempi e sebbene ambedue le parti abbiano promesso una collaborazione leale
e istituzionale non sembrano destinati a migliorare. Nel suo discorso di vittoria
Cavaco Silva ha detto che sarà attivo per aiutare il Paese a superare le gravi difficoltà
economiche e sociali che attraversa e in difesa dei più poveri ma ha assunto un tono
vendicativo nei confronti dei suoi avversari sconfitti, che non è più piaciuto a vari
commentatori. Cavaco Silva fu per 10 anni primo ministro e leader del partito socialdemocratico
di centrodestra. È considerato un uomo molto prudente, per qualcuno anche troppo,
ma serio e preparato, con una visione corretta dei poteri che il sistema semipresidenzialista
portoghese gli concede: poteri di stimolo, di commento, di mediazione, anche di scioglimento
del parlamento ma non di governo.
Al voto anche la Repubblica Centrafricana:
elezioni presidenziali e legislative Elezioni presidenziali e legislative ieri
nella Repubblica Centrafricana. Un Paese alla ricerca di stabilità, che ha vissuto
decenni di violenze e colpi di Stato. L’uscente François Bozizé che ha preso il potere
nel 2003 ed è stato eletto nel 2005, è considerato il favorito. Il servizio è di Giulio
Albanese:
La macchina
elettorale a detta degli osservatori ha lasciato molto a desiderare. In alcune zone
peraltro dove operano bande armate locali si teme che possano esservi state azioni
intimidatorie che in quelle zone potrebbero aver pregiudicato le operazioni di voto.
La consultazione dovrebbe servire a garantire stabilità all’ex colonia francese paradossalmente
ricca di diamanti, uranio e oro ma che è poverissima di infrastrutture e di servizi.
Avendo attraversato decenni di violenze e colpi di Stato. Il presidente uscente François
Bozizé è considerato il grande favorito. In corsa ci sono però anche l’ex presidente
che Bozizé ha deposto nel 2003 Ange-Félix Patassé e Martin Ziguélé,
primo ministro di Patassé dal 2001 al 2003. I risultati al primo turno sono
attesi entro 8 giorni.
La Nigeria si appella all’Onu per la situazione
in Costa d’Avorio La Nigeria chiede al Consiglio di sicurezza dell'Onu di autorizzare
la forza per allontanare dal potere in Costa d'Avorio, Laurent Gbagbo. Lo ha affermato
il ministro degli Esteri nigeriano Odein Ajumogobia in una lettera aperta pubblicata
oggi da vari giornali. La Comunità economica degli Stati africani dell'Ovest (Cedeao),
della quale la Nigeria è attuale presidente di turno, “reclama senza equivoci un sostegno
internazionale attraverso una risoluzione specifica del Consiglio di sicurezza dell'Onu
per convalidare l'uso della forza” contro Gbagbo, ma “in ultimo ricorso”, ha detto
Ajumogobia. La grave crisi in atto in Costa d'Avorio, ha aggiunto il ministro, potrebbe
sboccare in “una vera guerra”. Laurent Gbagbo”, presidente uscente nelle elezioni
ivoriane del novembre scorso, correva contro il candidato Alassane Ouattara (giudicato
il vincitore dalla maggior parte della comunità internazionale) ma si è appropriato
del voto.
Scossa di 6.1 gradi Richter in Tagikistan, avvertita anche in
Pakistan Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.1 è stata registrata
stamattina alle 7:45 ora locale (le 3:45 in Italia) nell'Est del Tagikistan. Secondo
i rilievi del Servizio geologico degli Stati Uniti, l'epicentro della sisma è stato
localizzato a 95 km da Karakul e ad una profondità elevata: circa 90 km. Al momento
non si hanno segnalazioni di vittime o danni particolari. La forte scossa è stata
avvertita nettamente anche in gran parte del Pakistan settentrionale. Lo riferisce
Geo Tv. La terra ha tremato e gli edifici hanno oscillato, ha aggiunto l'emittente,
anche nella capitale Islamabad. La gente è scesa in strada al mattino presto, oltre
che nella capitale, anche a Rawalpindi, Peshawar, Mansehra, Abbotabad e Charsadda,
ed in generale nelle province di Khyber Pakhtunkhwae Punjab.
Sarkozy parla
di obiettivi del G20: la Francia è presidente di turno “Se il G20 vuole restare
legittimo, dovrà restare efficace”. Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy
nel corso della conferenza stampa di inizio anno a Parigi, nella quale presenta gli
obiettivi della presidenza francese del G8-G20. “Servono risultati concreti per un'opinione
pubblica sempre più impaziente”, ha detto ancora Sarkozy, aggiungendo: “L'ambizione
della nostra presidenza è semplice: viviamo in un nuovo mondo, abbiamo bisogno di
nuove idee”. Oltre a numerosi giornalisti, sono presenti alla conferenza stampa dell'Eliseo
i principali esponenti del governo francese e gli ambasciatori a Parigi dei Paesi
del G20.
Il commissario Ue Rehn preme per misure efficaci per l’eurozona L'eurozona
ha bisogno con urgenza di misure comuni che ne garantiscano la stabilità: lo ha detto
il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, riferendosi in particolare
al Fondo salva-stati. In particolare, il commissario ha parlato della necessità di
aumentare l'effettiva capacità di prestito del Fondo salva-stati e, allo stesso tempo,
di ampliare le funzioni di questo strumento. L'allentamento della tensione sui mercati
nelle ultime settimane, “ci ha dato un pò di respiro, ma adesso non c'è motivo di
rilassarci", ha commentato. "Adesso - ha aggiunto - dobbiamo agire con la necessaria
determinazione”. Da parte sua, la Welt scrive che i governi Ue stanno esaminando la
possibilità di ampliare il raggio d'azione del Fondo in modo da concedere ai Paesi
a rischio linee di credito preventive per allontanare eventuali manovre speculative.
Governo
a rischio in Irlanda, anche dopo la fiducia Il governo irlandese potrebbe esaminare
alcuni stralci dalla Finanziaria per accelerarne il passaggio in vista delle probabili
elezioni. Lo ha detto il ministro delle Finanze Brian Lenihan in un'intervista all’emittente
radio Rte. Il governo irlandese - secondo il Financial Times – sarebbe vicino alla
crisi dopo il ritiro dei Verdi dalla maggioranza.
Crolla la produzione industriale
nel distretto di Kaesong in Corea del Nord Crolla la produzione nel distretto
industriale di Kaesong in Corea del Nord, l'ultimo progetto di cooperazione intercoreano
ancora attivo che, dopo il bombardamento voluto da Pyongyang contro l'isola di Yeonpyeong
a novembre, ha registrato nello stesso mese un calo record del 15%. In seguito all'attacco
di Pyongyang contro l'isola di Yeonpyeong, costato la vita a quattro cittadini sudcoreani,
di cui due civili, il governo di Seul ha deciso di limitare il numero di connazionali
autorizzati a pernottare nel complesso di Kaesong. I manager del Sud hanno tuttavia
protestato contro questa misura, ancora in vigore, lamentando maggiori difficoltà
nella produzione. Il consorzio industriale di Kaesong è l'unica iniziativa di cooperazione
scampata alle molteplici crisi degli ultimi anni tra le due Coree: un progetto analogo,
dedicato alle attività turistiche sul monte Kumgang, è stato sospeso nel luglio del
2008 dopo la morte di una cittadina sudcoreana, uccisa da un soldato del Nord in circostanze
mai chiarite. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 24