2011-01-23 15:41:32

Luoghi di culto per stranieri: sono 256 nella provincia di Roma. Presentata la Guida di Caritas e Ufficio Migrantes


E’ stata presentata nei giorni scorsi a Roma la quinta edizione della Guida ai luoghi di culto per gli immigrati realizzata dalla Caritas diocesana della Capitale e dall’Ufficio Migrantes della Diocesi. Il volumetto censisce 256 luoghi di incontro e di preghiera per gli immigrati nella Provincia di Roma. Sono 208 quelli nella Capitale, con un incremento di 34 centri di culto rispetto al 2008. Il servizio di Fabio Colagrande:RealAudioMP3

“Una guida che mostra la vocazione della città di Roma, centro del cattolicesimo e, allo stesso tempo, luogo in cui la libertà religiosa trova la sua massima espressione”. Così il direttore della Caritas diocesana, il vescovo Enrico Feroci, ha descritto l’edizione 2011 di questo vademecum sui luoghi religiosi della città, realizzato in collaborazione con gli assessorati alle Politiche Sociali di Comune e Provincia di Roma. La guida è nata nel 1998 per rispondere alle esigenze spirituali degli immigrati e per evidenziare il ruolo sociale che rivestono i centri di preghiera. Franco Pittau, coordinatore del Dossier statistico immigrazione Caritas-Migrantes:

R. - Quando si parla di religione, normalmente, si ha diffidenza: nel mondo di oggi c’è una grande diffidenza nei confronti di uno che vive la dimensione religiosa. Invece in questa guida, con molta semplicità vengono raccolti tutti i luoghi di preghiera e di incontro di tutte le religioni - musulmana, induista, ebraica, buddista, sikh, etc - e mostra questi luoghi come luogo dove si vada anzitutto a pregare. Questo perché per un fedele la dimensione religiosa non è una dimensione di spreco ma luogo dove si coltivano tante attività sociali e culturali di grande sostegno al processo stesso di integrazione. Tra queste, l’aiuto per imparare la lingua italiana, ma anche per non dimenticare il loro Paese affinché siano delle persone equilibrate.

Tra le strutture elencate, sono 153 quelle delle comunità cattoliche. Seguono 35 centri ortodossi, dei quali oltre la metà situati fuori Roma. Nella Capitale ci sono centri di culto dei protestanti, dei musulmani, degli ebrei, dei buddisti, dei sikh e induisti. Il commento del dott. Antonio Adamo, pastore della Chiesa valdese di Piazza Cavour a Roma:

R. - E’ una bellissima iniziativa che permette ai cittadini, ed ovviamente ai cittadini immigrati, di avere tutte le informazioni fondamentali per poter trovare i propri luoghi di culto. Ma questo permette anche ai romani e alle romane di conoscere quale sia la realtà religiosa della propria città. E’ un’apertura ad un mondo più grande che è presente nelle nostre città, tra i lavoratori migranti, tra studenti e studentesse.

D. - Indicare tutti questi luoghi dove pregano i fedeli delle altre religioni è un invito a rispettare la libertà di coscienza di ogni immigrato…

R. - E’ fondamentale perché la dimensione religiosa è quella più intima e delicata della persona umana. Quando si è stranieri, in un luogo che non è la propria patria, in un luogo del quale spesso non si conosce la propria lingua, è fondamentale poter avere la possibilità di ritrovarsi in breve tempo vicino a persone che confessano la propria fede religiosa. In questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ho apprezzato particolarmente questa iniziativa, proprio perché si inserisce in una dimensione di accoglienza fraterna e, quindi, non di semplice tolleranza senza alcun tipo di supporto. Io ti accolgo e ti do tutte le informazioni che sono necessarie per poterti ritrovare un pochino come a casa tua. Questo è importantissimo. Io credo che, soprattutto dopo quello che recentemente è accaduto in Egitto e in Nigeria, questo sia un segno da parte dei cristiani, una risposta adeguata ai tempi. E’ un segno di pace ed anche questo è importante tenerlo in considerazione! (mg)







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