2011-01-23 15:11:53

Libano, domani consultazioni parlamentari per superare la crisi politica


Crisi di governo in Libano. Il leader druso, Walid Jumblatt, ha abbandonato la maggioranza di governo guidata dal sunnita, Saad Hariri, per passare con l’opposizione capeggiata dal movimento sciita filo-iraniano Hezbollah e sostenuta dalla Siria. Da domani le consultazioni parlamentari diranno se vi sarà la possibilità di formare un nuovo esecutivo per il premier Hariri, figlio del leader Rafik Hariri, assassinato nel 2005. Un episodio dietro il quale, secondo lo stesso Jumblatt, vi era proprio Damasco. Ma quali i motivi della decisione di Jumblatt? Giancarlo La Vella lo ha chiesto ad Antonio Ferrari, inviato speciale ed analista del Corriere della Sera:RealAudioMP3

R. – E’ un passaggio importante ma anche abbastanza previsto. Walid Jumblatt guida una piccola minoranza, la minoranza drusa. Suo padre era stato ucciso dai siriani, ma negli anni sono accadute tante cose e lui stesso dice: “Io la mia posizione l’ho tenuta e alla fine mi sono trovato solo a tenere questa posizione”. “Gli altri, intanto, facevano i loro giochi. A questo punto - spiega Jumblatt - faccio un’altra volta la scelta di realismo”. E quindi si schiera con la Siria e con Hezbollah.

D. – Che cosa unisce, o divide, Jumblatt da Hezbollah e dai filo siriani?

R. – Non credo che ci siano tanti punti di unione. Però in questo momento non ci sono particolari punti di divisione. Nei confronti della Siria, invece, è ripreso un certo atteggiamento di tregua fredda e in qualche misura questo è accaduto dopo che lo stesso primo ministro libanese Saad Hariri – il figlio di quel Rafik Hariri che è stato assassinato nel 2005 – è andato a Damasco e ha quasi chiesto scusa al presidente Assad di aver dubitato di lui, sapendo e temendo che i responsabili potessero essere altri. Quindi, non vedo particolari unioni strategiche con Hezbollah e anche con la Siria. Nei riguardi della Siria vedo un atteggiamento realistico, e se Jumblatt decide di fare questa scelta, mi pare evidente che gli altri rappresentanti drusi lo seguiranno.

D. – Quali speranze per il premier uscente, Saad Hariri, di ricreare un esecutivo?

R. – Se Saad Hariri torna a compiere un passo nei confronti dell’opposizione, che significa prendere le distanze da eventuali pronunciamenti del Tribunale dell’Onu, Saad Hariri potrebbe sicuramente tornare ad essere un nuovo candidato. Ma, per la verità, tutta la parte che oggi si ritrova all’opposizione – compreso Jumblatt – ha ripescato un altro leader sunnita, Omar Karame. Secondo la Costituzione, il presidente sarà scelto tra i cristiani maroniti, il capo del governo tra i musulmani sunniti e il presidente del parlamento tra i musulmani sciiti. Quindi l’uomo alternativo a Saad Hariri potrebbe essere Omar Karame. Ma Omar Karame era primo ministro anche quando fu ucciso Rafik Hariri e questo crea una serie di difficoltà che lasciano intendere una cosa abbastanza realistica: questa crisi di governo non si risolverà così in fretta! (gf)







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