Le Guardie Svizzere hanno festeggiato ieri sera i 505 anni della loro fondazione.
Mons. Fernando Filoni, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato,
ha presieduto la Santa Messa nella Chiesa di Santa Maria in Campo Santo. Durante l'omelia
il presule, dopo aver portato il saluto del Papa, ha ricordato che "il Signore rivolge
a tutti l'invito a seguirlo, e chiama alcuni a condividere e collaborare alla sua
missione, affidando a ciascuno un compito particolare". "Per tale motivo servendo
il Santo Padre voi in modo speciale - ha sottolineato mons. Filoni - partecipate alla
missione universale della Chiesa. Ciò vi doni rinnovato slancio nella fedeltà e nel
servizio". Dopo la Santa Messa, si è tenuta la parata in Piazza San Pietro, con bandiera,
banda musicale e alabardieri, per ricordare la fondazione del Corpo. Era il 22 gennaio
del 1506 quando i primi 150 soldati svizzeri giunsero a Roma, chiamati da Papa Giulio
II. Un altro storico evento che riguarda il Corpo Pontificio risale al 6 maggio del
1527, quando le Guardie Svizzere, alla guida del comandante Kaspar Roeist, a difesa
di Papa Clemente VII, furono attaccate dall'esercito di Carlo di Borbone, composto
da 12 mila uomini in maggioranza Lanzichenecchi. Nell'occasione 147 guardie, compreso
il comandante, resistettero per ore per permettere al Papa e ai cardinali di raggiungere,
attraverso il ''passetto'' di Borgo, Castel Sant'Angelo. Per commemorare questo episodio,
le nuove guardie prestano giuramento di fedeltà al Pontefice il 6 maggio di ogni anno.
''Acriter et fideliter'', onore e fedeltà” è il motto della Guardia svizzera pontificia.
(A cura di Amedeo Lomonaco)