2011-01-21 14:30:36

I vescovi argentini condannano "il flagello" del turismo sessuale


“Il turismo è considerato la terza fonte di reddito per l’Argentina” ma purtroppo nel Paese “sta cominciando a crescere l’industria 'senza ciminiere' che riguarda lo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti”. Lo sottolinea la Commissione per la pastorale delle migrazioni e del turismo della Conferenza episcopale argentina aggiungendo che il cosiddetto turismo sessuale è un flagello per molte nazioni. I presuli invitano tutte le componenti istituzionali, politiche e sociali del Paese a “collaborare concretamente per la prevenzione, l’individuazione e la denuncia di casi di sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti”. In Argentina — ricordano i vescovi — lo sfruttamento sessuale dei bambini e adolescenti è un reato ed è punibile (articolo 145 ter del Codice Penale e della Legge 26/364), ma occorre che “i legislatori promulghino leggi più severe e più efficaci per contrastare il turismo sessuale, così come sta avvenendo in altri Paesi del mondo”. Secondo varie stime – ricorda l’Osservatore Romano - oltre due milioni di bambini vengano costretti a prostituirsi: di questi 500.000 vivono in Brasile e il resto soprattutto nell’Asia meridionale e orientale. A questa piaga sono legati interessi economici che superano i cinque miliardi di dollari. Oggi il fenomeno sta divenendo sempre più globale. A questo, paradossalmente, contribuisce anche la crisi economica globale che induce l’abbassamento dei costi dei biglietti aerei. “Così oggi — affermano i presuli — in poche ore i turisti del sesso possono raggiungere il Brasile, l'Argentina, la Thailandia o le Filippine, dove la miseria spinge migliaia di famiglie, spesso tratte in inganno, a cedere i propri figli” a bande specializzate nella tratta di adolescenti. I moderni mezzi telematici, poi, agevolano il collegamento tra “l'offerta e la domanda”. Combattere insieme i predatori di bambini e il turismo sessuale “è un imperativo morale e sociale”. (A.L.)







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