East Java: vescovi indonesiani promuovono progetti di agricoltura biologica
Estendere la pratica dell’agricoltura biologica in diverse zone dell’Indonesia per
migliorare la qualità dei prodotti e tutelare la salute dei consumatori. E’ l’obiettivo
della Conferenza dei vescovi indonesiani che ha avviato un progetto dedicato ai contadini
della provincia di East Java, per educarli alle tecniche di agricoltura biologica.
Il coordinatore dell’iniziativa, Antonius Nuriando, spiega all'agenzia AsiaNews che
la priorità è di “promuovere un nuovo metodo di coltivazione” e formare contadini
che siano “pionieri nel settore” dell’agricoltura biologica. In Indonesia la maggior
parte delle persone vive di agricoltura, ma milioni di lavoratori non conoscono le
moderne tecniche di coltivazione. Mancano esperti di prodotti biologici e risorse
finanziarie, nonostante che la domanda di prodotti “naturali” sia in continuo aumento.
La maggior parte delle richieste proviene dalle grandi città, come Jakarta o Surabaya
(capoluogo della provincia di East Java), dove le persone sono più attente sia alla
qualità dei prodotti sia ai problemi legati alla salute. Il primo progetto promosso
dalla Chiesa indonesiana è partito la scorsa settimana a Ngrambe e Mojorejo. Al programma
partecipano un gruppo di agricoltori ribattezzati ‘Tani Mulyo’. I sacerdoti locali
hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, tanto da celebrare una Messa nei campi.
Il coordinatore del progetto, laureato all’Università cattolica Atmajaya di Yogyakarta,
ha un sogno: innalzare i guadagni dei contadini, grazie alle nuove tecniche di coltivazione.
“I lavoratori della terra sono incentivati a produrre fertilizzanti dai materiali
di scarto – conclude l’agronomo Antonius Nuriando – e a mettere da parti ogni tipo
di pesticida”. (A.L.)