2011-01-20 15:31:42

Suora agostiniana uccisa in Congo: il ricordo del direttore di Cbm Italia


Jeanne Yegmane era una suora agostiniana della Repubblica Democratica del Congo: è rimasta vittima di un agguato lo scorso 15 gennaio. Infermiera oftalmica specializzata, collaborava con Cbm Italia Onlus, che opera nel campo sanitario contro le malattie oculari e altre forme di disabilità. Era in viaggio con altri operatori, quando alcuni ribelli hanno sparato contro i loro veicoli, uccidendola. Luciano Miotto, direttore nazionale di Cbm Italia, al microfono di Anna Rita Cristaino, racconta chi era suor Jeanne:RealAudioMP3

R. - Ho incontrato suor Jeanne nell’aprile del 2010, quando sono andato a Isiro per concordare tutti i passi da compiere per arrivare all’inaugurazione della clinica. Alla clinica fanno capo tre diocesi - Isiro, Wamba e Dungo - che si trovano nell’Alto Wele, nel Congo nord-orientale. La suora rappresentava la diocesi di Dungo. Suor Jeanne era una suora tranquilla, rispettosa, calma, ma anche risoluta e fiera e soprattutto molto legata alla sua gente. Era diventata un’infermiera oftalmica specializzata e faceva questo lavoro con una passione infinita. La cosa che più le piaceva era quando poteva muoversi con le cliniche mobili: girava per tutti i villaggi, individuava le persone che stavano male e le inseriva in una nota per farle operare successivamente. L’anno scorso, nonostante la clinica di Isiro non fosse ancora finita, sono stati effettuati 460 interventi di cataratta, con interventi da campo e con attrezzature mobili.

D. - Avevate ricevuto minacce o qualcuno voleva ostacolare il vostro operato, o è stato soltanto causale il fatto che sia stata colpita la suora ed altri appartenenti alla vostra associazione?

R. - Nell’Alto Wele viviamo, purtroppo, in una situazione non piacevole: i ribelli rappresentano una “situazione endemica”: anni fa, vicino ad Isiro sono state uccise moltissime persone - e, a breve, avremo anche la proclamazione di una martire cristiana - ma da allora ad Isiro non avevamo più avuto fenomeni così rilevanti. La zona di di Dungo è invece una zona molto più calda e in cui sporadicamente questi gruppi ribelli arrivano, colpiscono e spariscono. La suora - questo è quello che crediamo - è stata colpita casualmente e gli altri membri del gruppo, che si trovavano sui mezzi, sono stati feriti e le ferite sono di macete. Pensiamo che la cosa sia endemica, dovuta alla guerra per lo sfruttamento delle risorse di quell’area del Congo.

D. - Quale progetto state portando avanti nella Repubblica del Congo?

R. - Siamo già presenti a Kinshasa, a Butembo e a Kisangani e adesso siamo presenti anche ad Isiro. Isiro avrà una clinica che servirà quattro milioni di persone. A Isiro non ci sono strade: ci arriva attraverso piste praticabili soltanto qualche mese l’anno; è difficilissimo trovare tutto e non c’è elettricità. Il bello è che qui ad Isiro si incontrano persone aperte, persone disponibili e che amano la vita.

D. - Suor Jeanne era una suora congolese agostiniana: qual è la realtà della Chiesa del Congo?

R. - La Chiesa congolese è una Chiesa giovane; una Chiesa che ha subito notevoli falcidie negli ultimi anni, ma è sempre risorta e rinata; una Chiesa caratterizzata da sacerdoti, religiosi e fedeli molto giovani, ma molto preparati. Penso che questa Chiesa riuscirà a fare grandi cose buone per il popolo di Dio. (mg)







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