2011-01-20 15:10:00

Iraq. Attentato contro i pellegrini sciiti: almeno 50 le vittime


Nuova ondata di violenze in Iraq. Almeno 50 pellegrini sciiti sono morti nell’esplosione di due autobomba nei pressi della città santa sciita di Kerbala, a 110 chilometri a sud-ovest di Baghdad. Le vittime sono in gran parte donne e bambini. Kerbala è in questi giorni affollata di pellegrini sciiti che celebrano l'Arbain, ovvero il pellegrinaggio annuale ai luoghi santi della città in occasione del 40.mo giorno dopo l'Ashura che ricorda il martirio dell'imam Hussein nell'anno 681. Le celebrazioni religiose sciite di questo tipo sono ormai un obiettivo fisso del terrorismo, in particolare a Kerbala: anche l'anno scorso, in occasione dell'Arbain, un duplice attentato aveva causato la morte di una quarantina di persone e il ferimento di oltre 150 altre. Sempre oggi, un attentatore suicida a bordo di un'autobomba si è fatto esplodere davanti al quartier generale della polizia della città di Baquba, causando la morte di tre persone - fra cui una giornalista e due poliziotti - e il ferimento di altre 30.

Tunisia: nuove manifestazioni di protesta
Ancora tensioni in Tunisia, dove tutti i ministri del Raggruppamento costituzionale democratico, il partito dell'ex presidente Ben Ali, hanno rimesso i loro incarichi nel partito, del quale oggi è stato inoltre disciolto il Comitato centrale. Intanto, il governo transitorio si riunisce per la prima volta oggi, mentre nel Paese proseguono le manifestazioni di piazza e gli attacchi contro le proprietà del presidente, fuggito in Arabia Saudita. Stamani, una marcia di protesta, a Tunisi, ha raggiunto il quartier generale del partito del deposto presidente. Per cercare di tenere a bada la folla sono stati sparati colpi d'arma da fuoco d'avvertimento.

Italia
La politica italiana continua ad essere incentrata sul caso Ruby, l'inchiesta che vede indagato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. L'opposizione chiede le dimissioni del premier. Il quale, da parte sua, in un videomessaggio torna all'attacco della Procura di Milano. Intanto, i Comuni bocciano il federalismo con la Lega che minaccia il voto se non passa la riforma. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

“Una procedura irrituale e violenta indegna di uno Stato di diritto che non può rimanere senza un’adeguata punizione”. È la dura accusa del premier Berlusconi ai pm milanesi che indagano sul caso Ruby. Nel videomessaggio inviato ieri sera ai Promotori della Libertà, il presidente del Consiglio parla di magistrati che, dice, tentano di sovvertire il voto. Segue poi una puntigliosa memoria difensiva, dove Berlusconi dichiara di aver “finalmente letto le 389 pagine” di quella che definisce “l'ultima persecuzione giudiziaria” ai suoi danni. Berlusconi afferma che vorrebbe andare subito dal giudice per difendersi da accuse ma – aggiunge – “non posso presentarmi da giudici che non hanno competenza né funzionale né territoriale” e che “vogliono utilizzare questa vicenda come strumento di lotta politica”. Al discorso televisivo del premier è seguita una ondata di polemiche tra maggioranza, opposizione e magistratura. Di attacchi "inaccettabili" parlano esponenti del Consiglio superiore della Magistratura e dell’Associazione nazionale magistrati. Dimissioni ma niente voto è la richiesta comune del Pd e Terzo polo, con quest’ultimo che apre su una rosa di nomi dell’attuale esecutivo per portare a termine la legislatura. Tuttavia, Berlusconi ribadisce volontà di andare avanti per fare le riforme, fra cui quella della giustizia. Quanto alla richiesta di autorizzazione a procedere, la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha deciso di rinviare al 25 gennaio l'esame degli atti con i quali si chiede di poter perquisire gli uffici del contabile del premier. Alla Camera, intanto, nasce “Iniziativa responsabile”, il gruppo composto da 22 deputati fuoriusciti da diverse sigle politiche, che si autodefinisce “un valore aggiunto per la maggioranza”. Infine, i Comuni bocciano il testo della riforma sul federalismo. La Lega fa sapere che se la riforma non passa si andrà al voto.

Afghanistan: arrivo in Italia della salma del militare ucciso
È arrivata questa mattina in Italia la salma di Luca Sanna, il militare italiano caduto in Afghanistan. Nel pomeriggio di oggi, dalle 16 alle 19 sarà aperta al Celio la camera ardente e domani alle 10 si svolgeranno i funerali nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Intanto, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, riferendo in parlamento sull’agguato avvenuto nella base di Bala Murghab, ha chiarito che è stato opera di un infiltrato arruolatosi nelle forze armate afghane. Il governo italiano ha dunque confermato il proseguimento della missione del contingente in Afghanistan, nonostante le proteste di una parte dell’opposizione.

Coree
La Corea del Sud ha accettato la proposta avanzata dal Nord di avviare colloqui di natura militare di “alto livello”. Secondo l’agenzia sudcoreana Yonhap. Il governo di Seul ha reso noto di aver accettato la proposta di Pyongyang di avviare colloqui militari di alto rango, proponendo anche un dialogo preliminare di preparazione, sempre di tipo militare. La Sud Corea, secondo il Ministero dell'unificazione, ha deciso di proporre negoziati intercoreani tra funzionari governativi “di alto livello” per trattare la questione della denuclearizzazione della penisola.

Costa d’Avorio
Il mediatore dell’Unione Africana nella crisi in Costa d’Avorio, il primo ministro del Kenya, Odinga, dopo il fallimento della sua missione, ha minacciato nuove sanzioni economiche nei confronti del capo di stato uscente Gbagbo se non lascerà il potere. Il rivale Ouattara, riconosciuto presidente dalla comunità internazionale, parla di un intervento militare già pianificato per cacciare dal potere il capo di Stato uscente, mentre il consiglio di Sicurezza dell’Onu ha deciso l’invio di altri duemila uomini nel Paese.

Haiti
L'ex presidente haitiano, Jean Bertrand Aristide, si è detto pronto a rientrare nel suo Paese “in qualsiasi momento” ed ha auspicato - chiedendo alle autorità sudafricane e a quelle di Port-au-Prince di attivarsi in questo senso - che questo possa avvenire “nei prossimi giorni”. Domenica scorsa, era rientrato a Haiti, dopo un esilio di 25 anni in Francia, anche l'ex dittatore Jean-Claude "Baby Doc" Duvalier, arrestato poco dopo il suo arrivo a Port-au-Prince e rilasciato al termine di un lungo interrogatorio. Duvalier ha fatto sapere che non intende interferire nel sofferto processo elettorale in corso nel Paese. In questo modo, ha smentito un suo portavoce che invece aveva parlato di una sua possibile candidatura in vista di nuove presidenziali. Intanto, l'epidemia di colera continua a rallentare, con otto decessi al giorno registrati la settimana scorsa, ma il numero delle vittime si sta avvicinando alla soglia di quattromila. L’ultimo bilancio diffuso dal Ministero della salute e relativo al 16 gennaio indica 3.889 morti.

Wikileaks
La polizia svizzera ha fermato l'ex banchiere, Rudolf Elmer, che lunedì scorso aveva consegnato al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, i dati di duemila potenziali evasori, titolari di conti correnti nel paese elvetico, tra cui 40 politici. L'accusa nei suoi confronti è di aver violato la segretezza del sistema bancario.

Bce economia
La Banca centrale europea (Bce) nel suo bollettino mensile mette l’accento sulle “tensioni” sui debiti sovrani che hanno riguardato non solo Grecia, Irlanda e Portogallo, ma anche Spagna, Italia e Belgio. La Bce ha rilevato, inoltre, una “positiva dinamica di fondo”, ma anche il permanere di “elevata incertezza” in area euro e di rischi legati ai “mercati finanziari” e ai rincari del settore dell’energia, mentre le esportazioni dovrebbero beneficiare del recupero dell’economia mondiale. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)


Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 20







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