Iraq. Attentato contro i pellegrini sciiti: almeno 50 le vittime
Nuova ondata di violenze in Iraq. Almeno 50 pellegrini sciiti sono morti nell’esplosione
di due autobomba nei pressi della città santa sciita di Kerbala, a 110 chilometri
a sud-ovest di Baghdad. Le vittime sono in gran parte donne e bambini. Kerbala è in
questi giorni affollata di pellegrini sciiti che celebrano l'Arbain, ovvero il pellegrinaggio
annuale ai luoghi santi della città in occasione del 40.mo giorno dopo l'Ashura che
ricorda il martirio dell'imam Hussein nell'anno 681. Le celebrazioni religiose sciite
di questo tipo sono ormai un obiettivo fisso del terrorismo, in particolare a Kerbala:
anche l'anno scorso, in occasione dell'Arbain, un duplice attentato aveva causato
la morte di una quarantina di persone e il ferimento di oltre 150 altre. Sempre oggi,
un attentatore suicida a bordo di un'autobomba si è fatto esplodere davanti al quartier
generale della polizia della città di Baquba, causando la morte di tre persone -
fra cui una giornalista e due poliziotti - e il ferimento di altre 30.
Tunisia:
nuove manifestazioni di protesta Ancora tensioni in Tunisia, dove tutti i ministri
del Raggruppamento costituzionale democratico, il partito dell'ex presidente Ben Ali,
hanno rimesso i loro incarichi nel partito, del quale oggi è stato inoltre disciolto
il Comitato centrale. Intanto, il governo transitorio si riunisce per la prima volta
oggi, mentre nel Paese proseguono le manifestazioni di piazza e gli attacchi contro
le proprietà del presidente, fuggito in Arabia Saudita. Stamani, una marcia di protesta,
a Tunisi, ha raggiunto il quartier generale del partito del deposto presidente. Per
cercare di tenere a bada la folla sono stati sparati colpi d'arma da fuoco d'avvertimento.
Italia La
politica italiana continua ad essere incentrata sul caso Ruby, l'inchiesta che vede
indagato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per concussione e favoreggiamento
della prostituzione minorile. L'opposizione chiede le dimissioni del premier. Il quale,
da parte sua, in un videomessaggio torna all'attacco della Procura di Milano. Intanto,
i Comuni bocciano il federalismo con la Lega che minaccia il voto se non passa la
riforma. Il servizio di Marco Guerra:
“Una procedura
irrituale e violenta indegna di uno Stato di diritto che non può rimanere senza un’adeguata
punizione”. È la dura accusa del premier Berlusconi ai pm milanesi che indagano sul
caso Ruby. Nel videomessaggio inviato ieri sera ai Promotori della Libertà, il presidente
del Consiglio parla di magistrati che, dice, tentano di sovvertire il voto. Segue
poi una puntigliosa memoria difensiva, dove Berlusconi dichiara di aver “finalmente
letto le 389 pagine” di quella che definisce “l'ultima persecuzione giudiziaria” ai
suoi danni. Berlusconi afferma che vorrebbe andare subito dal giudice per difendersi
da accuse ma – aggiunge – “non posso presentarmi da giudici che non hanno competenza
né funzionale né territoriale” e che “vogliono utilizzare questa vicenda come strumento
di lotta politica”. Al discorso televisivo del premier è seguita una ondata di polemiche
tra maggioranza, opposizione e magistratura. Di attacchi "inaccettabili" parlano esponenti
del Consiglio superiore della Magistratura e dell’Associazione nazionale magistrati.
Dimissioni ma niente voto è la richiesta comune del Pd e Terzo polo, con quest’ultimo
che apre su una rosa di nomi dell’attuale esecutivo per portare a termine la legislatura.
Tuttavia, Berlusconi ribadisce volontà di andare avanti per fare le riforme, fra cui
quella della giustizia. Quanto alla richiesta di autorizzazione a procedere, la Giunta
per le autorizzazioni della Camera ha deciso di rinviare al 25 gennaio l'esame degli
atti con i quali si chiede di poter perquisire gli uffici del contabile del premier.
Alla Camera, intanto, nasce “Iniziativa responsabile”, il gruppo composto da 22 deputati
fuoriusciti da diverse sigle politiche, che si autodefinisce “un valore aggiunto per
la maggioranza”. Infine, i Comuni bocciano il testo della riforma sul federalismo.
La Lega fa sapere che se la riforma non passa si andrà al voto.
Afghanistan:
arrivo in Italia della salma del militare ucciso È arrivata questa mattina
in Italia la salma di Luca Sanna, il militare italiano caduto in Afghanistan. Nel
pomeriggio di oggi, dalle 16 alle 19 sarà aperta al Celio la camera ardente e domani
alle 10 si svolgeranno i funerali nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Intanto,
il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, riferendo in parlamento sull’agguato avvenuto
nella base di Bala Murghab, ha chiarito che è stato opera di un infiltrato arruolatosi
nelle forze armate afghane. Il governo italiano ha dunque confermato il proseguimento
della missione del contingente in Afghanistan, nonostante le proteste di una parte
dell’opposizione.
Coree La Corea del Sud ha accettato la proposta
avanzata dal Nord di avviare colloqui di natura militare di “alto livello”. Secondo
l’agenzia sudcoreana Yonhap. Il governo di Seul ha reso noto di aver accettato la
proposta di Pyongyang di avviare colloqui militari di alto rango, proponendo anche
un dialogo preliminare di preparazione, sempre di tipo militare. La Sud Corea, secondo
il Ministero dell'unificazione, ha deciso di proporre negoziati intercoreani tra funzionari
governativi “di alto livello” per trattare la questione della denuclearizzazione della
penisola.
Costa d’Avorio Il mediatore dell’Unione Africana nella
crisi in Costa d’Avorio, il primo ministro del Kenya, Odinga, dopo il fallimento della
sua missione, ha minacciato nuove sanzioni economiche nei confronti del capo di stato
uscente Gbagbo se non lascerà il potere. Il rivale Ouattara, riconosciuto presidente
dalla comunità internazionale, parla di un intervento militare già pianificato per
cacciare dal potere il capo di Stato uscente, mentre il consiglio di Sicurezza dell’Onu
ha deciso l’invio di altri duemila uomini nel Paese.
Haiti L'ex presidente
haitiano, Jean Bertrand Aristide, si è detto pronto a rientrare nel suo Paese “in
qualsiasi momento” ed ha auspicato - chiedendo alle autorità sudafricane e a quelle
di Port-au-Prince di attivarsi in questo senso - che questo possa avvenire “nei prossimi
giorni”. Domenica scorsa, era rientrato a Haiti, dopo un esilio di 25 anni in Francia,
anche l'ex dittatore Jean-Claude "Baby Doc" Duvalier, arrestato poco dopo il suo arrivo
a Port-au-Prince e rilasciato al termine di un lungo interrogatorio. Duvalier ha fatto
sapere che non intende interferire nel sofferto processo elettorale in corso nel Paese.
In questo modo, ha smentito un suo portavoce che invece aveva parlato di una sua possibile
candidatura in vista di nuove presidenziali. Intanto, l'epidemia di colera continua
a rallentare, con otto decessi al giorno registrati la settimana scorsa, ma il numero
delle vittime si sta avvicinando alla soglia di quattromila. L’ultimo bilancio diffuso
dal Ministero della salute e relativo al 16 gennaio indica 3.889 morti.
Wikileaks La
polizia svizzera ha fermato l'ex banchiere, Rudolf Elmer, che lunedì scorso aveva
consegnato al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, i dati di duemila potenziali
evasori, titolari di conti correnti nel paese elvetico, tra cui 40 politici. L'accusa
nei suoi confronti è di aver violato la segretezza del sistema bancario.
Bce
economia La Banca centrale europea (Bce) nel suo bollettino mensile mette l’accento
sulle “tensioni” sui debiti sovrani che hanno riguardato non solo Grecia, Irlanda
e Portogallo, ma anche Spagna, Italia e Belgio. La Bce ha rilevato, inoltre, una “positiva
dinamica di fondo”, ma anche il permanere di “elevata incertezza” in area euro e di
rischi legati ai “mercati finanziari” e ai rincari del settore dell’energia, mentre
le esportazioni dovrebbero beneficiare del recupero dell’economia mondiale. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino del
Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 20