2011-01-20 16:34:06

Caso Ruby. Tensione alta tra governo e magistratura


La politica italiana continua ad essere incentrata sul caso Ruby, l'inchiesta che vede indagato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. L'opposizione chiede le dimissioni del premier. Il quale, da parte sua, in un videomessaggio torna all'attacco della Procura di Milano. Intanto, i Comuni bocciano il federalismo con la Lega che minaccia il voto se non passa la riforma. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

“Una procedura irrituale e violenta indegna di uno Stato di diritto che non può rimanere senza un’adeguata punizione”. È la dura accusa del premier Berlusconi ai pm milanesi che indagano sul caso Ruby. Nel videomessaggio inviato ieri sera ai Promotori della Libertà, il presidente del Consiglio parla di magistrati che, dice, tentano di sovvertire il voto. Segue poi una puntigliosa memoria difensiva, dove Berlusconi dichiara di aver “finalmente letto le 389 pagine” di quella che definisce “l'ultima persecuzione giudiziaria” ai suoi danni. Berlusconi afferma che vorrebbe andare subito dal giudice per difendersi da accuse ma – aggiunge – “non posso presentarmi da giudici che non hanno competenza né funzionale né territoriale” e che “vogliono utilizzare questa vicenda come strumento di lotta politica”. Al discorso televisivo del premier è seguita una ondata di polemiche tra maggioranza, opposizione e magistratura. Di attacchi "inaccettabili" parlano esponenti del Consiglio superiore della Magistratura e dell’Associazione nazionale magistrati. Dimissioni ma niente voto è la richiesta comune del Pd e Terzo polo, con quest’ultimo che apre su una rosa di nomi dell’attuale esecutivo per portare a termine la legislatura. Tuttavia, Berlusconi ribadisce volontà di andare avanti per fare le riforme, fra cui quella della giustizia. Quanto alla richiesta di autorizzazione a procedere, la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha deciso di rinviare al 25 gennaio l'esame degli atti con i quali si chiede di poter perquisire gli uffici del contabile del premier. Alla Camera, intanto, nasce “Iniziativa responsabile”, il gruppo composto da 22 deputati fuoriusciti da diverse sigle politiche, che si autodefinisce “un valore aggiunto per la maggioranza”. Infine, i Comuni bocciano il testo della riforma sul federalismo. La Lega fa sapere che se la riforma non passa si andrà al voto.


Si acuisce dunque il già tesissimo rapporto tra giudici e politici. Secondo il commentatore politico Massimo Franco così “si rischia la paralisi: nella prosecuzione dell’azione di governo e nello sviluppo delle indagini”. Paolo Ondarza lo ha intervistato: RealAudioMP3








All the contents on this site are copyrighted ©.