Tunisia: più di 100 morti in 5 settimane di scontri
Secondo l'Onu sono oltre 100 i morti in cinque settimane di scontri in Tunisia. Tuttavia,
oggi sembra essere tornata la calma, dopo che ieri il premier, Mohammed Ghannouchi,
ha annunciato la formazione del governo di unità nazionale per traghettare il Paese
verso libere elezioni. La prima riunione dell’esecutivo è prevista per domani. La
polizia in assetto antisommossa, tuttavia, resta schierata in alcune zone chiave della
capitale, nel timore che esplodano violente proteste. La città è stata teatro, stamani,
di nuove manifestazioni. Da Tunisi, il servizio di Stefano Vergine:
I caffè di
Tunisi sono ormai tutti aperti, la gente si accalca davanti alle edicole per leggere
i titoli dei giornali. Si continua a scrivere. Le Quotidien è stato fra i primi quotidiani
ad andare contro il regime nei giorni scorsi. Si continua perché anche ieri la piazza
ha vinto sulla politica e ha indotto quattro ministri a dimettersi e ha creato il
dubbio in diversi altri. Seduto davanti ad un caffè di Avenue Bourguiba, un professore
universitario di storia contemporanea, parla con altri esponenti dell’intellighenzia
tunisina: commentano l’arrivo di Marzouki, leader dei tunisini esiliati, tornato proprio
ieri in patria. “Marzouki è conosciuto in Europa ma qui non sappiamo nemmeno quali
sono le sue idee”, dicono. Ieri, la tv ed oggi alcuni giornali parlano di lui come
del possibile futuro leader nazionale, ma loro - i tunisini che dovrebbero votarlo
- dicono che non vogliono che si alimenti un nuovo culto della personalità. “L’Europa
lasci che la Tunisia arrivi da sola in fondo a questa rivoluzione”, afferma il professore.
Intanto, anche proseguono le manifestazioni.