2011-01-19 14:49:18

India: i familiari del pastore cristiano morto in Orissa contestano le indagini della Polizia


Il pastore protestante, Saul Pradhan, ucciso lo scorso 11 gennaio, nello Stato indiano dell’Orissa, sarebbe morto annegato. Lo rende noto la Polizia di Pokala, dopo i risultati dell’autopsia condotta ieri sul corpo del pastore, che scagionerebbe i due estremisti indù, accusati del suo omicido. La notizia, come riferisce all'agenzia AsiaNews, ha scatenato l’ira dei familiari e degli abitanti del villaggio che accusano le autorità di aver manipolato le indagini, per difendere Marda Pradhan e Baiju Mallick, sospettati del crimine. I familiari del pastore, inoltre, chiedono che sia effettuato un nuovo esame autoptico. La figlia di Pradhan, Tarumi, e altri parenti riferiscono che al momento del ritrovamento il corpo di Saul mostrava fratture alle gambe ed escoriazioni al volto e al torace, segni evidenti di un’aggressione. I due indù, imprenditori edili, erano i datori di lavoro di Saul Pradhan e sono stati visti con lui il giorno della sua scomparsa. Nel 2008, essi, hanno preso parte ai pogrom anticristiani, durante i quali è stata demolita la casa del pastore. Padre Bijay Kumar Pradhan, vicario dell'arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, afferma che prima dell’uccisione di Saul, Marda e Baiuju avevano ordinato al pastore di convertirsi alla religione indù, minacciando gravi conseguenze per un suo rifiuto. Intanto, Chiesa e attivisti cristiani chiedono che sia fatta giustizia, tanto che Mons. Raphael Cheenath, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, ha invitato tutti i cristiani del villaggio a raccogliere prove contro gli assassini per spingere le autorità ad intervenire. (M. I.)







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