2011-01-18 14:23:58

Congo: il cardinale Monsengwo giudica un passo indietro il turno unico alle presidenziali


Nella Repubblica democratica del Congo, continua ad alimentare dibatti e suscitare reazioni la modifica costituzionale approvata venerdì sera dal Parlamento di Kinshasa, riunito in seduta congiunta. Il provvedimento, boicottato dall’opposizione e varato con semplice alzata di mano, reintroduce per l’elezione del capo dello Stato il voto a turno unico a suffragio universale invece di due turni, ufficialmente allo scopo di risparmiare. 485 parlamentari delle due camere, su 504 presenti al voto, si sono detti favorevoli all’emendamento proposto dalla maggioranza del presidente uscente Joseph Kabila, al potere dal 2001, eletto per la prima volta nel 2006; solo 8 hanno votato no e 11 si sono astenuti; assenti i rappresentanti dell’opposizione, che hanno annunicato Tra le voci critiche più autorevoli, quella del cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, le cui riserve sono state ampiamente riportate dalla stampa. “Il cardinale Monsengwo ha detto che la modifica così come approvata rappresenta un passo indietro della democrazia e che il presidente che verrà eletto rischia di avere una ridotta popolarità”, ha riferito all’agenzia Misna padre Etienne Ung’Eyowun, secondo vice segretario della Conferenza episcopale nazionale (Cenco). “Tuttavia, queste parole – ha aggiunto padre Etienne - sono state strumentalizzate da alcuni organi di stampa, che hanno assimilato il cardinale Monsengwo all'opposizione, mentre non ha fatto altro che esprimere il suo parere.” “La Cenco – ha spiegato ancora padre Etienne - ricorda che il cardinale e ciascun vescovo hanno il diritto di pronunciarsi sugli obblighi inerenti agli uomini uniti in società, a nome della propria diocesi, o, se sono riuniti, a nome della Cenco. Non si può impedire al cardinale Monsengwo di parlare a nome suo, in quanto cittadino, e in quanto arcivescovo di Kinshasa”, ha puntualizzato quindi padre Etienne. La Cenco si riunirà a febbraio e in quell’occasione formulerà un parere concertato anche a proposito della modifica della Carta fondamentale del 2006, in vista per le presidenziali, previste il prossimo 27 novembre. (R.G.)







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