Lunedi 17 gennaio
2011 - Benedetto XVI all'Angelus di ieri con riferimento alal Giornata Mondiale
del Migrante e del Rifugiato: “Una sola famiglia umana”: questo è il tema del
Messaggio che ho inviato per l’odierna Giornata. Un tema che indica il fine, la meta
del grande viaggio dell’umanità attraverso i secoli: formare un’unica famiglia, naturalmente
con tutte le differenze che la arricchiscono, ma senza barriere, riconoscendoci tutti
fratelli. Le BARRIERE che vanno superate: quelle ideologiche, razziali, architettoniche,
i pregiudizi nei confronti delle persone meno fortunate, a cominicare dai profughi
di ogni razza e provenienza. Le barriere generazionali che vengono alla luce in occasione
delle proteste studentesche e di piazza; i pregiudizi da sueprare verso il lavoro
manuale, verso le differenze fra oriente e occidente e verso le donne che lavorano. E
poi le barriere più minacicose che la storia del novecento ricordi: quelle dei
lager. Si ricordano nella Settimana della Memoria organizzata dall' IRSIFAR;
l'Istituto di Storia dal Fascismo alla Resistenza. E ancora, una barriera insuperabile,
quelal fra vita e morte: se ne parla in u libro siglato da un professore inglese John
Harvey, Fotografare gli spiriti, in libreria per Bollati Boringheri.
Per finire con un ricordo di papa Benedetto XVI davanti alla barriera di filo spinato
di Auschwitz, nel maggio 2006: preghiamo perché la ragione dell'amore prevalga
su una ragione falsa, staccata da Dio...