2011-01-16 14:56:13

Il cardinale Bagnasco: gli Stati rispettino sempre la dignità del migrante


“La Chiesa è, nel nome di Cristo, amica di ogni uomo”, così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha aperto l'omelia durante la Messa, celebrata nella cattedrale genovese di San Lorenzo, in occasione della 97.ma “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato”. Il porporato ha quindi salutato tutti coloro che approdano nella “nostra terra” da altre zone del mondo alla ricerca di “serenità, prosperità e pace”, rivolgendosi ai numerosi stranieri presenti nella Cattedrale del capoluogo ligure. La giornata odierna, ha poi spiegato l’arcivescovo di Genova, “vuole educarci al valore della relazione, dell'incontro con persone e storie, popoli che provengono da mondi, culture, religioni e tradizioni differenti, per crescere nell'accoglienza e nella reciproca stima”. Il cardinale Bagnasco ha proseguito mettendo l’accento sull'importanza del dialogo come “strumento e metodo” della fraternità che “valorizza le esperienze umane, cristiane e religiose diverse”, con alcune particolari attenzioni: “In primo luogo il dialogo della vita, che si ha quando le persone si sforzano di vivere pronte a farsi prossimo”. Poi – ha aggiunto il porporato - “il dialogo dell’azione, nel quale i cristiani e gli altri credenti collaborano per lo sviluppo integrale dei singoli e dei popoli”. Inoltre, “il dialogo dello scambio teologico e il dialogo dell’esperienza religiosa, nel quale le persone, radicate nelle loro tradizioni religiose, condividono le ricchezze spirituali”. Il presidente della Cei è poi entrato nel merito del diritto di emigrare affermando che "la Chiesa lo riconosce ad ogni uomo nel duplice aspetto di possibilità di uscire dal proprio Paese e possibilità di entrare in un altro alla ricerca di migliori condizioni di vita". E “al tempo stesso, gli Stati hanno il diritto di regolare i flussi migratori e di difendere le proprie frontiere, sempre assicurando il rispetto dovuto alla dignità di ciascuna persona umana”. Il presidente della Cei ha fatto poi riferimento alla lunga storia di accoglienza del capoluogo ligure, ricordando che “Genova è luogo fondamentale nella storia della mobilità umana in Italia per le partenze transatlantiche dal suo porto a partire dalla fine dell'800 e nei primi decenni del '900; per la storia delle migrazioni interne e per i lavoratori frontalieri verso il Principato di Monaco e la Costa Azzurra; per l'immigrazione di ritorno, oggi, dall'America latina; per il mondo dei marittimi curati dalla 'Stella Maris' a Genova e in Liguria fin dai primi anni del '900”. Il porporato ha concluso l’omelia chiedendo alla “Santa Vergine, Stella maris, la grazia di continuare in Italia con rinnovata convinzione questo cammino”. “Fa parte dell’anima e della missione della Chiesa – ha detto infine il cardinale Bagnasco – essere segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”. (M.G.)







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