Panama: nella plenaria i vescovi hanno parlato di disuguaglianza sociale
A conclusione della loro 191.ma Assemblea plenaria, i vescovi di Panama si dichiarano
soddisfatti per l’andamento della Missione continentale e per i frutti che già sono
visibili non solo a livello nazionale, ma soprattutto nelle singole realtà diocesane.
Si tratta, ricordano i presuli, di buone premesse per arrivare nel 2013 alle celebrazioni
del mezzo millennio di storia dall’inizio della prima evangelizzazione. Riflettendo
sulla realtà nazionale, i vescovi esprimono alcune preoccupazioni per la popolazione,
a partire dalla disponibilità di acqua potabile in diverse aree del Paese: i vescovi,
oltre ad allertare le autorità affinché adottino soluzioni adeguate e tempestive,
chiedono, soprattutto, una seria politica di prevenzione. D’altra parte, l’episcopato
panamense si pronuncia, con angoscia e preoccupazione, sulla crescita della disuguaglianza
sociale. Nel Paese, scrivono, accanto a settori, regioni e attività economica di pregevole
livello di sviluppo, persistono gravi fenomeni di povertà ed esclusione. “Questa povertà
- si legge nella dichiarazione - non è frutto della mancanza di risorse, bensì da
una distribuzione diseguale sia degli introiti che delle opportunità”. Il Paese cresce
economicamente e ciò, osservano, è motivo di gioia, “ma questa crescita non si riflette
in una maggiore equità e giustizia sociale”. Nonostante siano stati varati alcuni
programmi lodevoli che vanno sostenuti e finanziati, i vescovi rinnovano l’importanza
del bene comune e soprattutto l’importanza delle azioni che fanno diventare realtà
ciò che tutti proclamano a parole. Infine, i vescovi hanno fatto riferimento al vecchio
problema dell’industria mineraria, sul quale si sono già pronunciati in passato: “È
una questione che semina inquietudine fra la gente”, dicono. “Non tutti gli investimenti
sono desiderabili, soprattutto quanto non si tiene presente il rispetto dell’ambiente
e della salute delle persone”, è il loro commento all’analisi della penetrazione dell’industria
mineraria nella regione. In particolare i vescovi rinnovano le loro preoccupazioni
per la deforestazione, l’uso di sostanze chimiche inquinanti, la devastazione della
flora e della fauna così come della biodiversità, tutte piaghe che purtroppo un certo
modo di fare industria mineraria ha comportato in diverse nazioni del Centroamerica.
La dichiarazione termina citando le parole di Benedetto XVI al nuovo ambasciatore
di Panama presso la Santa Sede, il 30 ottobre 2009: “Non bisogna lesinare sforzi per
promuovere un sistema giuridico efficiente e indipendente, e bisogna agire in ogni
ambito con onestà, trasparenza nella gestione comunitaria, professionalità e diligenza
nella risoluzione dei problemi che riguardano i cittadini. Ciò favorirà lo sviluppo
di una società giusta e fraterna, nella quale nessun settore della popolazione si
veda dimenticato o esposto alla violenza e all’ emarginazione”. (A cura di Luis
Badilla)