Padre Lombardi: Papa Wojtyla legato alla Festa della Divina Misericordia. La tomba
sarà trasferita in San Pietro
Il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, incontrando i giornalisti
si è soffermato sui motivi che hanno portato alla scelta del primo maggio come data
per la cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
Giovanni
Paolo II sarà proclamato Beato il prossimo primo maggio, domenica della Divina Misericordia.
Padre Federico Lombardi ha ricordato l’importanza di questo giorno nella Liturgia:
“E’
il giorno che già liturgicamente è centrato sui temi della misericordia, perché c’è
l’apparizione di Gesù nel Cenacolo, con il cuore aperto e l’istituzione del Sacramento
della Confessione e della Penitenza. E’, quindi, una domenica in cui la Liturgia parla
molto della misericordia di Dio, manifestata da Cristo Risorto”.
E
il Pontificato di Papa Giovanni Paolo II è profondamente legato al tema della Misericordia:
“Giovanni
Paolo II ha istituito, ha proclamato questa domenica - la domenica dopo la Pasqua
- Domenica della Divina Misericordia. In questa domenica ha canonizzato la grande
apostola della Divina Misericordia, Suor Faustina Kowalska”.
Dopo aver
ricordato la canonizzazione di Suor Faustina, avvenuta il 30 aprile del 2000, Padre
Lombardi ha sottolineato che il tema della Misericordia è presente anche in molti
discorsi e testi di Papa Giovanni Paolo II e in particolare nell’Enciclica Dives
in Misericordia:
“Questa presenza del tema della teologia della Divina
Misericordia, della spiritualità della Divina Misericordia è nella sua intera vita:
quindi la Dives in misericordia. E poi alla fine, nel viaggio
in Polonia del 2002, la dedicazione e la consacrazione del Santuario della Divina
Misericordia, a Lagiewniki che è il luogo dove ha vissuto Santa Faustina, dove il
Papa è andato. In quell’occasione ha affidato il mondo alla Divina Misericordia”.
Il
direttore della Sala Stampa Vaticana ha anche reso noto che la bara di Giovanni Paolo
II sarà trasferita dalle Grotte Vaticane nella Basilica di San Pietro:
“La
bara del Santo Padre verrà trasferita dalle Grotte Vaticana, senza essere aperta -
non ci sarà una esumazione - sotto l’altare della cappella di San Sebastiano”.
Padre
Federico Lombardi ha infine precisato che non è stato ancora deciso il giorno della
memoria liturgica che verrà indicato dopo la Beatificazione. Tale giorno, in cui la
Chiesa celebrerà la memoria del Beato Giovanni Paolo II, sarà stabilito dalla Congregazione
per il Culto Divino. La Chiesa dunque è in festa per la notizia della prossima
Beatificazione di Giovanni Paolo II, che durante il suo ministero ha portato il nome
di Cristo in ogni angolo del pianeta. Gli onori degli altari che ora lo attendono
sono il riconoscimento dell’eccezionalità del suo rapporto con Dio e del suo essere
un “intercessore” dell’uomo presso il cielo. Lo afferma il nostro direttore generale,
padre Federico Lombardi, in questo editoriale per il settimanale d’informazione
“Octava Dies” del Centro Televisivo Vaticano:
Con l’approvazione da parte
del Papa del decreto su un miracolo avvenuto per intercessione del Servo di Dio Giovanni
Paolo II si apre la strada per la sua Beatificazione. La Chiesa riconosce cioè che
Karol Wojtyla ha dato una testimonianza eminente ed esemplare di vita cristiana, è
un amico e un intercessore che aiuta il popolo in cammino a rivolgersi a Dio e ad
incontrarlo. Per quanto straordinarie, non sono quindi tanto le opere di Giovanni
Paolo II ad attirare oggi la nostra attenzione, quanto la loro sorgente spirituale,
la sua fede, la sua speranza, la sua carità.
Le opere sono da ammirare
proprio perché sono espressione della profondità e dell’autenticità del suo rapporto
con Dio, del suo amore per Cristo e per tutte le persone umane, a cominciare dai poveri
e i deboli; del suo tenero rapporto filiale con la Madre di Gesù. Lo ricordiamo quindi
nel suo profondo e prolungato raccoglimento in preghiera; nel suo desiderio di celebrare
e annunciare Gesù redentore e salvatore dell’uomo, di farlo conoscere e amare dai
giovani e da tutto il mondo; nel suo intrattenersi con affetto sui malati e i sofferenti,
nel visitare i popoli più bisognosi di cibo e di giustizia; infine, nella sua paziente
e verissima esperienza di personale sofferenza, di malattia vissuta nella fede, davanti
a Dio e davanti a tutti noi. La sua vita e il suo Pontificato sono stati percorsi
dalla passione di far conoscere al mondo intero in cui egli è vissuto - il mondo della
nostra drammatica storia al trapasso dei millenni - la consolante ed entusiasmante
grandezza della misericordia di Dio: di questa il mondo ha bisogno. Perciò, giustamente,
avremo la gioia di celebrare la Beatificazione solenne nel giorno in cui egli stesso
ha voluto che tutta la Chiesa rivolga il suo sguardo e la sua preghiera a questa Divina
Misericordia.