L’episcopato del Nicaragua: il popolo non ha più fiducia nelle istituzioni
“Il popolo nicaraguense nutre molta sfiducia nei confronti delle istituzioni pubbliche
che si dedicano alle attività politiche di partito”. Così, ieri, nella città di Leòn,
il segretario della Conferenza episcopale del Nicaragua, mons. René Sándigo, ha riassunto
l’impressione dei vescovi al termine della due giorni di assemblea plenaria. I presuli,
prima di affrontare la situazione ecclesiale e le principali sfide dell’evangelizzazione,
infatti, hanno voluto fare una ricognizione sul momento sociopolitico, economico e
cultuale che sta vivendo il Paese. In tale contesto, i presuli ritengono di fondamentale
importanza “offrire ai nicaraguensi l’utile accompagnamento della dottrina sociale
della Chiesa”. “Il popolo ha perso la speranza - ha osservato il presidente dell’episcopato
- è deluso e non ha fiducia nella leadership dei politici. Perciò è urgente e necessario
formare nuove generazioni” di governanti cercando, al tempo stesso, di fare in modo
che i giovani siano inglobati “nelle generazioni odierne di politici nei quali la
popolazione non ha fiducia”. D’altra parte, il segretario dell’episcopato ha anticipato
che nel mese di settembre, nella prospettiva del processo elettorale in programma,
i vescovi pubblicheranno un’esortazione pastorale. Nel frattempo, ha poi spiegato,
“staremo molto attenti nel monitoraggio della realtà nazionale” e “non desideriamo
anticipare giudizi su queste questioni poiché è nostro proposito esprimere ciò che
pensa il nostro popolo illuminando questi pensieri con la luce del Vangelo e della
dottrina sociale”. Con riferimento al recente appello del Presidente Daniel Ortega,
che ha chiesto una campagna elettorale senza attacchi e senza insulti, mons. René
Sándigo ha commentato: “È importante ricordare quanto ha detto il Presidente, soprattutto
se un domani si farà ricorso proprio a ciò che oggi si condanna”. Da parte sua, l’arcivescovo
di Managua, mons. Leopoldo Brenes ha voluto ricordare la richiesta avanzata dalla
Chiesa: che le elezioni siano controllate da organismi internazionali poiché, ha osservato
mons. Juan Abelardo Mata, è palese la “sfiducia che il popolo del Nicaragua nutre
nei confronti del Consiglio supremo elettorale. È una questione di fiducia di grande
importanza per la correttezza del processo”, ha concluso. (L.B.)