2011-01-14 11:59:52

Benedetto XVI approva il Decreto, Giovanni Paolo II sarà Beato il primo maggio 2011


Giovanni Paolo II sarà beatificato il prossimo primo maggio. La cerimonia sarà celebrata inVaticano e sarà presieduta da Benedetto XVI. La data è stata ufficializzata questa mattina, con la firma da parte del Papa del decreto di Beatificazione, nel quale figurano anche i nomi di altri prossimi candidati agli onori degli altari, tra i quali il prof. Giuseppe Toniolo – fondatore della Settimana sociale dei cattolici italiani – e cinque suore bosniache uccise in odio alla fede. Certamente, la notizia che sta facendo velocemente il giro del mondo riguarda la figura di Papa Wojtyla, spentosi il 2 aprile 2005 e giunto al traguardo della Beatificazione dopo il riconoscimento di un miracolo avvenuto poco dopo la sua morte, riguardante una suora francese. Al microfono di Roberto Piermarini, il prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato, parla del miracolo attribuito a Giovanni Paolo II e del modo in cui si è sviluppato l’iter della Causa: RealAudioMP3

R. - Dico subito che questa Causa ha avuto due facilitazioni. La prima riguarda l’esonero pontificio dall’attesa dei cinque anni per il suo inizio, e la seconda il passaggio per una corsia preferenziale, che non la mettesse in lista di attesa. Però, per quanto riguarda il rigore e l’accuratezza procedurale non ci sono stati sconti. La causa è stata trattata come le altre, seguendo tutti i passi previsti dalla legislazione della Congregazione delle Cause dei Santi. Anzi, se posso avanzare una mia prima constatazione, proprio per onorare degnamente la memoria di questo grande Pontefice, la causa è stata sottoposta a uno scrutinio particolarmente accurato, per fugare ogni dubbio e superare ogni difficoltà.

D. - Cosa ci può dire ancora sul miracolo?

R. - Si tratta della guarigione dal morbo di Parkinson della francese Suor Marie Simon Pierre. La malattia fu diagnosticata nel 2001 dal medico curante e anche da altri specialisti. La Suora ricevette le cure relative, che ovviamente più che guarirla, ne attenuavano in parte i dolori. Alla notizia della scomparsa di Papa Woityła, affetto dallo stesso morbo, Suor Marie e le consorelle iniziarono a invocare il defunto pontefice per la guarigione. Il 2 giugno 2005, stanca e oppressa dai dolori, la religiosa manifesta alla Superiora l’intenzione di voler essere esonerata dal lavoro professionale. Ma la superiora la invita a confidare nella intercessione di Giovanni Paolo II. Ritiratasi, la suora passa una notte tranquilla. Al risveglio si sente guarita. Sono scomparsi i dolori e non sente alcun irrigidimento nelle articolazioni. Era il 3 giugno 2005, festa del Sacro Cuore di Gesù. Interrompe subito la cura e si reca dal medico curante, il quale non può che constatarne la guarigione.

Nell’elenco dei prossimi Beati per i quali Benedetto XVI ha firmato oggi i Decreti spicca la figura, definita da mons. Amato, “di grande rilievo culturale”, del prof. Giuseppe Toniolo, laico e padre di famiglia, ordinario di Economia politica all’Università di Pisa, vissuto tra il 1845 e il 1918 ed esponente di primo piano del cattolicesimo sociale in Italia. “Commovente”, ha proseguito il prefetto per le Cause dei Santi, è poi la vicenda del brutale martirio subito – tra il 15 e il 23 dicembre 1941 – da cinque suore cattoliche bosniache, dell’Istituto delle Figlie della Divina Carità, uccise in odio alla fede “semplicemente perché erano religiose addette al soccorso dei bambini e dei poveri”. Agli onori degli altari salirà anche la Venerabile Madre Antonia Maria Verna, fondatrice dell’Istituto della Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea, vissuta a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento.

Gli altri decreti, ha spiegato il cardinale Amato, riguardano le virtù eroiche del siciliano Antonio Franco, Prelato di S. Lucia del Mela (1585-1626); del tedesco Francesco Maria della Croce Jordan, fondatore dei Salvatoriani (1848-1918); del sacerdote americano Nelson Baker (1842-1936); dell’adolescente spagnolo Faustino Pérez-Manglaro, postulante della Compagnia di Maria (1946-1963), e della brasiliana Francesca di Paola di Gesù, conosciuta come “Nha Chica” (1810-1895), che spese la sua vita nella preghiera e nell’esercizio della carità verso i poveri. “Sono tutte figure affascinanti – ha concluso il porporato – la cui fama di santità è molto diffusa nei Paesi di origine e che costituiscono sempre degli esempi di grande attualità nella testimonianza evangelica”.









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