2011-01-12 14:09:10

Pakistan: Asia Bibi teme per la sua vita


Asia Bibi è stanca e preoccupata. E’ giù di morale, è provata psicologicamente. Piange spesso e vorrebbe rivedere i suoi figli. Si sente costantemente in pericolo. Chiede e si affida all’aiuto di Dio. E’ quanto l’agenzia Fides apprende da fonti vicine alla famiglia della donna, condannata a morte per blasfemia e rinchiusa nel carcere di Sheikhupura. Ieri il marito Ashiq Bibi ha potuto incontrarla in prigione e ha riferito “lo stato di prostrazione psicologica e di disperazione” in cui versa Asia. Dopo l’uccisione del governatore del Punjab, Salman Taseer, e dopo le minacce di gruppi terroristi, in carcere le misure di sicurezza sono state rafforzate: le visite alla donna sono consentite solo al marito. Asia ha definito Taseer “un uomo buono e giusto, un alleato nella mia lotta contro l’ingiustizia e per l’abolizione della legge sulla blasfemia”, affermando sconsolata: “Chi ci proteggerà adesso? Siamo tutti in pericolo”. Fonti di Fides notano la situazione di estrema tensione e polarizzazione nel Paese: dopo le recenti manifestazioni di gruppi islamici radicali che hanno elogiato e definito “eroe” l’assassino del governatore, invitando i militanti a uccidere Asia Bibi e tutti coloro che vogliono modificare la normativa sulla blasfemia, anche la famiglia di Asia è in pericolo di vita, e vive ora in un rifugio nascosto. Gli stessi avvocati e quanti forniscono aiuto materiale alla famiglia sono a rischio. Haroon Barket Masih, a capo della “Masihi Foundation”, che garantisce assistenza ad Asia Bibi e alla sua famiglia, nota in un colloquio con Fides. “Oggi ci sono 10 milioni di potenziali killer di Asia. Taseer è stato ucciso; il ministro Shahbaz Bhatthi o l’ex ministro Sherry Rehman sono stati condannati a morte dagli estremisti. Ma il governo, con il premier Gilani e il ministro per la giustizia, ha detto apertamente che non intende modificare in alcun modo la legge sulla blasfemia. L’esecutivo è ostaggio dei fondamentalisti: in tal modo si allontana dai principi e dalla visione democratica e legittima patenti violazioni dei diritti umani, Mi chiedo: oggi chi è al potere in Pakistan? Il governo o i leader religiosi radicali?”. Gli avvocati di Asia Bibi, intanto, informano che l’Alta Corte d Lahore, probabilmente non fisserà a breve la data della prima udienza del processo di appello, data la tensione sociale, politica e religiosa che attraversa il Paese. Si teme infatti che se Asia Bibi dovesse essere chiamata a comparire in tribunale, potrebbe diventare un facile bersaglio e aggiungersi alle 35 vittime di omicidi extragiudiziali già avvenuti ai danni di persone accusate di blasfemia. Sui blog e sul web in Pakistan, infatti, centinaia di militanti si offrono spontaneamente per uccidere Asia Bibi, nella certezza di guadagnare il paradiso. (R.P.)







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