La Chiesa in Venezuela è seriamente preoccupata per l'espropriazione da parte del
Governo di terreni e fabbricati. Il cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas,
ha spiegato che si tratta di un problema molto serio perché in alcuni casi gli espropri
eseguiti non hanno rispettato le procedure stabilite dalla Costituzione. “Se è vero
che le espropriazioni sono un diritto dello Stato - ha dichiarato il porporato durante
la messa celebrata nella chiesa di Nostra Signora della Visitazione - è anche palese
che tali iniziative debbano rispettare le regole della Costituzione e pare che in
alcuni casi i procedimenti di esproprio non le abbiano rispettate”. Il cardinale ha
spiegato all’Osservatore Romano che vi è una carenza di alloggi nel Paese e ha avvertito
che “questa grave situazione non potrà essere risolta in pochi mesi. Dobbiamo conciliare
- ha detto - gli interessi e i diritti di tutte le persone e il Governo dovrebbe lavorare
per consentire tutto ciò”. Nell'ultima settimana, il Governo venezuelano ha espropriato
diversi terreni che saranno utilizzati per costruire le case alle vittime dell'alluvione.
Secondo l'Osservatorio dei diritti della proprietà in Venezuela, dal 2005 al 2010
si sono verificati 1.729 casi di “violazione di proprietà” da parte del Governo e
che solo nell'ultimo anno si sono verificati 535 espropri. Il cardinale Urosa Savino
ha ribadito che in questo modo non si risolve la drammatica carenza abitativa in
cui versa il Paese e che è aggravata dalle alluvioni del mese scorso che hanno provocato,
nello Stato di Falcon, danni ingenti e distrutto più di 130mila abitazioni. Per questo
la Chiesa in Venezuela si dice preoccupata dinanzi a questa tragedia e auspica un
intervento immediato del Governo e dei dirigenti locali e regionali. Anche il presidente
della Conferenza episcopale del Venezuela (Cev) monsignor Ubaldo Santana, arcivescovo
di Maracaibo, nei giorni scorsi, ha lanciato un appello chiedendo maggiore collaborazione
“per superare in questo momento ogni tipo di conflitto politico, di partito, elettorale
e ideologico”. Più volte l'arcivescovo di Caracas ha esortato tutti a lavorare per
il bene del Paese e della comunità. “È importante - ha detto il cardinale - che tutti
i venezuelani lavorino per la pace, qualunque sia il posto di lavoro che occupano
nella società”. (C.P.)