Turchia: 138 anni di carcere alla giornalista Demir. Rsf chiede la scarcerazione
Suscita proteste nel mondo dell’informazione la condanna di una giornalista turca
a 138 anni di carcere. Emin Demir, ex direttore di Azadiya Welat, unico quotidiano
turco in lingua curda è stata accusata di propaganda in sostegno dei ribelli e di
appartenenza ad un’organizzazione terroristica. Nel mirino dell’autorità sono finiti
gli 84 articoli della giornalista che riguardano il Partito dei lavoratori del Kurdistan
(Pkk), organizzazione terroristica riconosciuta tale non solo dalla Turchia, ma anche
da Unione Europea e Stati Uniti. Le autorità turche condannano chiunque ne tratti
e la pena inflitta alla Demir è il frutto di un calcolo matematico in applicazione
della legge antiterrorismo del Paese: 18 mesi per ognuno degli 84 articoli. La stessa
sorte l’hanno subita anche altri due direttori del giornale, Vedat Kursun e Ozan Kilinç,
condannati rispettivamente il 13 maggio del 2010 a 166 anni e il 9 febbraio del 2010
a 21 anni. Al momento, oltre agli ex direttori, sono in carcere almeno nove giornalisti
del quotidiano. Reporters Sans Frontières (Rsf) denuncia la situazione, chiedendo
l’immediata scarcerazione per Demir e i suoi colleghi e sottolineando ancora una volta
la necessità di modificare la legge antiterrorismo turca, in modo da consentire ai
giornalisti di godere di libertà di stampa. (A cura di Roberta Gisotti)