Nigeria: attaccato villaggio a maggioranza cristiana. Almeno 13 morti
Nuove violenze in Nigeria. All'alba di oggi, almeno 13 persone hanno perso la vita
nell’attacco contro il villaggio di Wareng, nello Stato centrale di Plateau, vera
e propria cerniera tra il nord islamico e il sud prevalentemente cristiano e seguace
delle religioni tradizionali, da settimane teatro di continui e sanguinosi scontri.
Il villaggio assaltato è abitato in maggioranza da cristiani. L'eccidio è stato denunciato
da fonti politiche locali, citate da un portavoce della polizia di Plateau, Abdulrahman
Akano. Uomini armati di fucili e machete avrebbero ucciso adulti e bambini bruciando
poi i corpi nelle loro case. Sono ancora in corso gli accertamenti sull’accaduto.
Per il ministro degli Esteri italiano Frattini ''le notizie drammatiche che giungono
dalla Nigeria, dove ancora una volta vite innocenti sono state stroncate in atroci
attacchi mirati a colpire la comunità cristiana, dimostrano che il fenomeno dell'
intolleranza religiosa è molto grave e di vasta portata. Sono episodi che meritano
la più ferma condanna. La comunità internazionale non può né deve chiudere gli occhi.
Siamo tutti chiamati - prosegue il ministro degli Esteri - ad azioni concrete ed efficaci
per far sì che qualsiasi forma di violenza interreligiosa venga stroncata alla radice,
innanzi tutto sostenendo i Governi affinché attuino le necessarie misure di prevenzione
e sanzionino i violenti e gli estremisti''. La senatrice del Pd Mariapia Garavaglia,
da parte sua, sottolinea che “quanto avvenuto in Nigeria dimostra che è quanto mai
urgente una forte azione internazionale affinché il massacro dei cristiani nel mondo
cessi. Per questo, anche il nostro Parlamento deve fare la sua parte, a cominciare
dalla discussione della mozione che il Pd ha presentato'' contro le violenze sui cristiani.
La senatrice afferma poi come ''l'uccisione dei cristiani non sia un fatto che riguarda
la Chiesa o gli uomini di fede. Essi sono obiettivo dei terroristi perché rappresentano
un simbolo di pace che nella loro logica va assolutamente estirpato. In tutto questo,
il silenzio l'inerzia e la rassegnazione sono i loro migliori alleati. Un intervento
dell'Italia e dell'Europa non solo è doveroso e necessario”.