La riflessione di padre Lombardi sul discorso del Papa al Corpo Diplomatico
Sul discorso del Papa al Corpo Diplomatico ascoltiamo la riflessione del direttore
della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi:
Con il
discorso al Corpo Diplomatico il Papa ha aggiunto un nuovo capitolo di grandissima
importanza al deciso impegno in favore della libertà religiosa nel mondo. Impegno
che, pur sempre vivo, nei mesi recenti è diventato sempre più incisivo nelle dichiarazioni
pubbliche delle più alte autorità della Chiesa cattolica. Basti ricordare gli interventi
del Papa in occasione del Sinodo per il Medio Oriente, il suo grande discorso a Londra
alla Westminster Hall, i recenti appelli dopo i tragici attentati contro chiese cristiane
in Iraq e in Egitto; o l’intervento del Cardinale Segretario di Stato al vertice dell’Osce
ad Astana.
Se il recente Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace
aveva infine offerto un ampio panorama sui fondamenti del diritto alla libertà religiosa
e sulla necessità di tutelarlo di fronte a rischi ed attacchi - sia violazioni concrete
e drammatiche, sia posizioni negative di origine ideologico-culturale con conseguenze
giuridiche -, il discorso al Corpo Diplomatico ha offerto oggi una serie impressionante
di indicazioni su luoghi e situazioni in cui questo diritto viene palesemente violato,
o messo in questione più o meno esplicitamente e radicalmente. Non si può certo rimproverare
al Papa di non aver parlato chiaramente. Ognuno può comprendere senza difficoltà ciò
che egli ha detto.
Ci sia permesso tuttavia di osservare ancora che,
affrontando questo tema, il Papa si colloca al cuore della sua missione. Non abbiamo
mai dimenticato che nel primo discorso del pontificato, nella Cappella Sistina, Benedetto
XVI indicava Dio e il rapporto dell’uomo con Dio, come la prima delle priorità. Da
qui dunque muove ogni impegno suo e della Chiesa per il servizio della persona e della
comunità umana. Anche la presenza della Chiesa nel mondo dei rapporti internazionali
mira anzitutto o promuovere la causa di Dio come garante della causa dell’uomo.
Il
modo esplicito e coraggioso con cui Papa Benedetto svolge il suo servizio di proposta
del diritto alla libertà religiosa per tutti, incoraggiando per questo il dialogo
interreligioso e l’impegno di tutte le autorità religiose e civili, nella convinzione
di servire così efficacemente la dignità della persona umana e la pace, e difendendo
la libertà della presenza costruttiva e benefica della testimonianza cristiana nel
mondo e nella cultura di oggi, sta diventando certamente uno dei tratti caratterizzanti
di questo pontificato e della sua missione storica.