Haiti. Segni di speranza: 3 diaconi haitiani tra i Clarettiani, ad un anno dal terremoto
Il Padre generale della Congregazione dei Clarettiani, padre Josep Maria Abella, ha
potuto visitare poco prima di Natale le zone missionarie di Kasal e Nason ad Haiti,
e soprattutto ha incontrato la comunità locale dei Clarettiani, che dopo 12 lunghi
mesi vive ancora il dramma del terremoto, aggravato dall'epidemia di colera, dai disastri
della natura e dall'insicurezza e dalla violenza. Erano presenti il Superiore maggiore
delle Antille, padre Hector Cuadrado; il Superiore locale, padre Joachim Grendotti;
i padri Beauplan Derilus e Aníbal Zilli. Erano presenti anche i nuovi diaconi haitiani:
Pascal Renoncourt, Jeancius Pierre Louis e Lefranc Jeannot. Nella nota inviata all’agenzia
Fides, si riferisce che nella riunione si sono potute condividere le preoccupazioni
e le risposte che i Clarettiani stanno dando ad Haiti. Una missione con molte sfide,
ma che manifesta ancora più forte la chiamata a continuare a mantenere la presenza
dei missionari Clarettiani nel Paese. Tra le tante sfide, è apparso un segno di speranza:
l’ordinazione dei tre diaconi haitiani che ha avuto luogo a Jimani, nella Repubblica
Dominicana, al confine con Haiti, dove i Clarettiani stanno sviluppando un importante
progetto missionario. Il vescovo consacrante è stato mons. Rafael Felipe, vescovo
di Barahona. Erano presenti il Padre generale e il Superiore maggiore delle Antille,
molti Clarettiani e una nutrita rappresentanza delle comunità cristiane dai due lati
del confine. (R.P.)