Festa del Battesimo. Il Papa: la famiglia incontra “non poche difficoltà” nell’educare
alla fede
La famiglia, minacciata su più fronti, incontra “non poche difficoltà” nell’educare
alla fede, cosi Benedetto XVI nell’omelia della Messa, presieduta stamane nella Cappella
Sistina, in occasione della Festa del Battesimo del Signore, durante la quale – come
è ormai tradizione - il Papa ha battezzato 21 neonati. All’Angelus, il Santo Padre
ha richiamato le sofferenze del popolo di Haiti, ad un anno dal terremoto e dopo lo
scoppio del colera. Il servizio di Roberta Gisotti:
(Musica)
La
gioia di Benedetto XVI, unita all’emozione dei familiari, ha pervaso il Rito del Battesimo
dei 21 neonati, figli di dipendenti vaticani, 13 bimbi ed 8 bimbe, due gemellini,
il più grande 4 mesi la più piccola 4 settimane. I loro teneri vagiti sotto la volta
michelangiolesca hanno suggellato la celebrazione in questa domenica dopo l’Epifania
che chiude il tempo natalizio con la manifestazione del Signore al fiume Giordano
per farsi battezzare da Giovanni, e sottoporsi quindi – ha spiegato il Papa - “a quel
segno di penitenza che richiamava alla conversione dal peccato.”
“Il
battesimo di Gesù, di cui oggi facciamo memoria, si colloca in questa logica dell’umiltà
e della solidarietà: è il gesto di Colui che vuole farsi in tutto uno di noi e si
mette realmente in fila con i peccatori; Lui, che è senza peccato, si lascia trattare
come peccatore, per portare sulle sue spalle il peso della colpa dell’intera
umanità.”
“Il gesto di Gesù - ha aggiunto il Santo Padre - anticipa
la Croce, l’accettazione della morte per i peccati dell’uomo”, rivelando “la piena
sintonia di volontà e di intenti che vi è tra le persone della Santissima Trinità.”
“Cari genitori, il Battesimo che voi oggi chiedete per i vostri
bambini, li inserisce in questo scambio d’amore reciproco che vi è in Dio tra il Padre,
il Figlio e lo Spirito Santo; per questo gesto che sto per compiere, si riversa su
di loro l’amore di Dio, inondandoli dei suoi doni.”
Liberati dal
peccato originale, inizia per loro “la vita della Grazia, che è la vita stessa di
Gesù Risorto”, ha osservato il Santo Padre.
“Cari amici, donandoci
la fede, il Signore ci ha dato ciò che vi è di più prezioso nella vita, e cioè il
motivo più vero e più bello per cui vivere”.
E’ per grazia – ha
ricordato Benedetto XVI - che abbiamo creduto in Dio, che abbiamo conosciuto il suo
amore, con cui vuole salvarci e liberarci dal male”, donandoci “la vita eterna, la
vera vita”.
“Ora voi, cari genitori, padrini e madrine, chiedete
alla Chiesa di accogliere nel suo seno questi bambini, di dare loro il Battesimo;
e questa richiesta la fate in ragione del dono della fede che voi stessi avete, a
vostra volta, ricevuto”.
Ogni cristiano può allora ripetere “il
Signore mi ha plasmato suo servo fin dal seno materno”.
“...così,
cari genitori, i vostri figli sono un dono prezioso del Signore, il quale ha riservato
per sé il loro cuore, per poterlo ricolmare del suo amore.”
Entrati
a far parte del Popolo di Dio, “per questi bambini inizia oggi – ha proseguito il
Papa - un cammino che dovrebbe essere di santità e di conformazione a Gesù, una realtà
che è posta in loro come il seme di uno splendido albero, che deve essere fatto crescere.”
Per questo “la Chiesa, che li accoglie tra i suoi figli, deve farsi carico, assieme
ai genitori e ai padrini, di accompagnarli in questo cammino di crescita”.
“La
collaborazione tra comunità cristiana e famiglia è quanto mai necessaria nell’attuale
contesto sociale, in cui l’istituto familiare è minacciato da più parti e si trova
a far fronte a non poche difficoltà nella sua missione di educare alla fede. Il venir
meno di stabili riferimenti culturali e la rapida trasformazione a cui è continuamente
sottoposta la società, rendono davvero arduo l’impegno educativo. Perciò, è necessario
che le parrocchie si adoperino sempre più nel sostenere le famiglie, piccole Chiese
domestiche, nel loro compito di trasmissione della fede”.
(musica)
E’
tornato il Papa all’Angelus a parlare del Battesimo, quale “inizio della vita spirituale,
che trova pienezza per mezzo della Chiesa”. Quindi l’incoraggiamento a “tutti i fedeli
a riscoprire la bellezza di essere battezzati e a dare gioiosa testimonianza della
propria fede”. Dopo la preghiera mariana, prima dei saluti nelle varie lingue ai fedeli
raccolti in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha ricordato l’arrivo oggi ad Haiti del
cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, per esprimere
la “costante vicinanza” del Papa e di tutta la Chiesa.
“…desidero
riservare un particolare ricordo alla popolazione di Haiti, ad un anno dal terribile
terremoto, a cui purtroppo ha fatto seguito anche una grave epidemia di colera.
Infine
un ringraziamento ad un gruppo di parlamentari italiani “per il loro impegno, condiviso
con altri colleghi, in favore della libertà religiosa”, e un saluto ai fedeli copti
cui ha rinnovato la sua vicinanza.