Rientro in Iraq del leader radicale sciita Moqtada: “Via gli americani”
In Iraq, primo discorso pubblico oggi per l’imam radicale sciita, Moqtada al-Sadr,
dopo il suo rientro nel Paese del Golfo dall’esilio volontario in Iran. Parlando a
Najaf, il leader ha garantito l’appoggio al governo di Baghdad, dove ci sono alcuni
ministri appartenenti alla sua formazione, e nello stesso tempo ha esortato gli iracheni
alla resistenza nei confronti degli americani. Ma quali possono essere i suoi obiettivi?
Eugenio Bonanata ha sentito l'opinione di Alberto Negri, esperto dell’area
ed inviato speciale del Sole 24 ore:
R. – Il suo
obiettivo è quello di condizionare fortemente la politica irachena e lo fa in due
modi: da una parte, stando appunto nell’esecutivo, ma dall’altra parte soprattutto
agitando la piazza. Il suo seguito è molto forte nelle città sciite del sud, in particolare
nella città santa di Najaf, ma anche a Nassirya e in altre zone dell’Iraq, come i
quartieri sciiti di Baghdad. Appartiene ad una famiglia politica che ha mille anni
di storia e i cui esponenti sono stati, tra l’altro, impiccati dallo stesso Saddam
Hussein: credenziali insomma di resistenza e di rivoluzionario che ne fanno un leader
politico di primo piano. Un leader politico di primo piano che, in qualche modo, ha
comunque un obiettivo fondamentale: quello di prendere in mano la rappresentanza non
solo politica, ma forse anche religiosa, degli sciiti in Iraq; rappresentanza che
gli è contrastata in questo momento dal grande ayatollah Alial-Sistani,
che ha una visione tutt’altro che estremista, ma piuttosto moderata.
D.
– Moqtada al-Sadr ha anche invocato la resistenza nei confronti degli americani...
R.
– Certo. Ricordiamo che è un uomo politico che a un certo punto era uno dei più ricercati
da parte degli americani. Poi, anche gli Stati Uniti sono dovuti arrivare ad una sorta
di mediazione con l’ala più radicale degli sciiti, rappresentata da Moktad
Al-Sadr, che vuole avere una fortissima parola politica sul destino del Paese.
D.
– Il suo rientro contribuirà a ristabilire le condizioni di sicurezza nel Paese?
R.
– In qualche modo sì. La stabilità probabilmente ci sarà nel momento in cui verranno
assicurati agli esponenti del movimento sadrista consistenti posti nell’amministrazione,
non soltanto del governo, ma nell’amministrazione sociale del Paese. I sadristi già
occupano posti importanti nel campo della sanità. E’ questo che a loro interessa:
penetrare nella società e in qualche modo condizionarla dall’interno.
D.
– Infatti, parlando dell’opposizione agli americani, Moqtada ha detto che non ci sarà
un’opposizione armata, ma sarà un’opposizione di tipo culturale. Dunque, se vogliamo,
una opposizione di altra natura...
R. – Certo, ma questo è il risultato
di questi quattro anni di esilio in Iran. Dopo, in qualche modo, aver gettato le armi,
Moktad Al-Sadr è andato in Iran dove è stato indottrinato dal regime
iraniano, che vuole fare del movimento sadrista probabilmente una sorta di fotocopia
degli hezbollah libanesi, che sappiamo non sono solo bene armati, ma sono soprattutto
uno Stato dentro lo Stato.(ap)
Pakistan - governo Crisi di governo
scongiurata in Pakistan. Il premier, Yousuf Raza Gilani, è riuscito a convincere un
influente partito regionale alleato a rientrare nella maggioranza guidata guidata
dal Partito popolare pachistano (Ppp). La ricomposizione è avvenuta dopo che il governo
ha revocato l'aumento del prezzo dei carburanti, deciso dal primo gennaio e fortemente
contestato dall'opposizione. Il rincaro faceva parte di una serie di misure ritenute
necessarie per aumentare le entrate fiscali, come richiesto dal Fondo monetario internazionale
(Fmi) per la concessione di un maxi-prestito. Intanto, sul terreno non si ferma l’attività
dei ribelli integralisti. Un'esplosione ha ucciso oggi due presunti militanti islamici
nel distretto di Khyber, a ridosso del confine afgano, mentre stavano piazzando un
ordigno sulla strada.
Iran L’Iran ha fatto un nuovo annuncio sui
progressi nel suo controverso programma nucleare. Il capo dell’agenzia atomica e ministro
degli Esteri, Ali Akbar Salehi, ha dichiarato che Teheran è in grado di produrre in
modo indipendente piastre e barre di combustibile nucleare, una tecnologia che per
l'Occidente la Repubblica islamica non possiede.
Costa d’Avorio Sempre
complessa la situazione in Costa d’Avorio. Ouattara, il presidente riconosciuto dalla
comunità internazionale, ha bollato come “inutile” e “illegale” la decisione del capo
di Stato uscente, Gbagbo, di espellere dal Paese gli ambasciatori di Gran Bretagna
e Canada. Londra e Ottawa hanno fatto sapere che ignoreranno il provvedimento.
Niger Scontro
a fuoco tra i sequestratori dei due cittadini francesi rapiti venerdì sera in Niger
e le forze di sicurezza che sono riusciti a localizzarli vicino al confine con il
Mali. Successivamente, i miliziani sono riusciti a fuggire a bordo di una jeep. I
due occidentali erano stati catturati da un commando armato che aveva fatto irruzione
in un ristorante della capitale Niamey. L’azione non è stata rivendicata, ma si teme
sia stata condotta da membri del braccio maghrebino di al Qaeda.
Economia:
ancora emergenza disoccupazione in Italia e Usa In Italia, nuovo record per
il tasso di disoccupazione giovanile salito a novembre al 28.9 %, il livello più alto
dal 2004. Lo ha segnalato l’Istat. Stabile invece, all’8.7 %, il tasso di disoccupazione
generale che è in linea con quello europeo del 10 %. Sul versante statunitense, il
tasso di disoccupazione a dicembre sceso al 9,4 per cento. Sono stati creati oltre
100 mila nuovi posti di lavoro a fronte dei 150 mila attesi. Il presidente, Barack
Obama, parlando di una recessione brutale, ha ribadito che resta ancora tanto da fare.
Per il capo della Banca Centrale, Bernanke, ci vorranno 4 o 5 anni prima che il mercato
si stabilizzi.
Colombia: attacco guerriglieri Farc a polizia Violenza
in primo piano anche in Colombia. Un attacco dei guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie
(Farc) contro una stazione di polizia ha provocato ieri sera nove morti nel sud del
Paese. Le vittime sono cinque guerriglieri, tre soldati e un civile. Lo ha annunciato
una fonte ufficiale. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 8
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