Referendum in Sud Sudan: inizia la visita dei vescovi dell'Africa meridionale
Inizia oggi la visita in Sudan di una delegazione della Conferenza Episcopale dell’Africa
Meridionale (Sabcb) guidata dal cardinale Wilfried Napier, arcivescovo di Durban,
con il compito di contribuire all’osservazione del referendum per l’autodeterminazione
del Sud Sudan. Il cardinale sarà ospite dell’arcivescovo di Juba, mons. Paulino Lokodu
Loro, e farà parte di un gruppo ecumenico di monitoraggio proveniente da tutta l’Africa.
Dal 1994 la Sabcb si è fortemente impegnata nel sostegno al popolo del Sud Sudan,
ospitando, tra l’altro, un ufficio per il Sudan nell’ambito del Dipartimento Giustizia
e Pace presso il suo Segretariato di Pretoria. Solo nel 2010 sono state compiute sei
visite di solidarietà in Sudan. Il cardinale Napier ha definito la consultazione popolare
“un opportunità storica, poiché concede alla gente comune, che ha sopportato il fardello
della guerra civile e l’esclusione dallo sviluppo, la possibilità di vedersi restituire
la propria dignità”. Accompagna il cardinale, padre Sean O’Leary, direttore del Denis
Hurley Peace Institute (Dhpi), costituito dalla Sabcb come progetto della Conferenza
per tutta l’Africa ai fini della giustizia, della pace e della riconciliazione. Per
padre O’Leary il referendum è “un voto importante non solo per il popolo del Sud
Sudan, ma come potenziale inizio per riscrivere molti dei confini artificiali creati
in Africa durante la Conferenza di Berlino del 1876. Riveste quindi un’importanza
per tutto il territorio africano. Potremmo vedere l’inizio di una nuova ondata di
spinte per l’indipendenza. Come è avvenuto in Sud Africa nel 1994, ciò a cui stiamo
assistendo è la nascita di una nuova Nazione” Il cardinale arcivescovo di Durban e
padre O’Leary rimarranno in Sudan fino al 12 gennaio; è con loro anche padre Chris
Townsend, responsabile per l’informazione della Conferenza Episcopale dell’Africa
Meridionale. (M.V.)