2011-01-07 14:56:28

La Chiesa italiana vicina ai copti in questo Natale di sofferenza


La Chiesa italiana si stringe con particolare affetto intorno alla comunità copta che celebra il Natale in un momento di grande prova. Ieri, nella Solennità dell’Epifania, nelle chiese italiane si è pregato per le vittime del terribile attentato del 31 dicembre scorso alla cattedrale di Alessandria d’Egitto. L’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha partecipato alla celebrazione del Natale copto nel capoluogo piemontese. Dal canto suo, il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, ha levato un pressante appello affinché si ponga fine alle violenze anticristiane. Il presidente della Cei ha inoltre affermato che i cristiani sono perseguitati perché parlano di dignità e di uguaglianza per ogni persona. Al microfono di Alessandro Gisotti, il vescovo di Pistoia e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo, mons. Mansueto Bianchi, esprime solidarietà ai fedeli copti:RealAudioMP3

R. – Quello che è successo ad Alessandria d’Egitto nei confronti dei copti è un evento che ha lasciato sconcertata e addoloratissima non solo l’intera comunità civile, ma anche le comunità cristiane. Ho visto il modo di reagire della gente nelle parrocchie: è stato veramente colmo di dolore, di sdegno, di partecipazione e di preghiera nei confronti di questi fratelli che sono stati aggrediti a motivo della loro identità e della loro fede.

D. – Il cardinale Bagnasco ha chiesto con forza alle istituzioni, in particolare alle istituzioni europee, di adoperarsi per la difesa dei cristiani. Non bastano i comunicati stampa…

R. – Certamente. Il cardinale Bagnasco credo che abbia messo – per così dire – il dito nella piaga, perché in Occidente c’è un atteggiamento pervasivo di disinteresse o la tendenza a sottrarsi, a ritirarsi rispetto alle espressioni e le ricadute sociali dell’esperienza cristiana e dell’esperienza religiosa in generale. Chiedere la difesa della libertà religiosa significa chiedere la difesa di un diritto fondamentale dell’uomo, anzi, di un diritto sorgivo che è a sua volta fonte, motivazione, senso di molti altri diritti e di molti altri spazi di libertà!

D. – Il messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace di quest’anno sottolinea profeticamente e drammaticamente l’urgenza del rispetto della libertà religiosa. Benedetto XVI lo chiede per tutti, non solo per i cristiani…

R. – Benedetto XVI lo chiede per tutti: lo chiede per l’esperienza religiosa, per l’esperienza di fede di ogni persona, di ogni uomo. Quindi, è una richiesta a 360 gradi che in questo senso coglie una dimensione della persona e non specificamente o esclusivamente la dimensione o l’espressione cristiana. Ovviamente, il Santo Padre nota – ed è questo un dato oggettivo – che purtroppo, oggi i cristiani sono quelli maggiormente aggrediti, e quindi anche quelli maggiormente perseguitati e quindi ancora quelli che portano in maniera maggiore il peso di questa esclusione e della coercizione di questo diritto.

D. – Il sangue dei martiri – affermava Tertulliano – è seme di nuovi cristiani. La strage di Alessandria d’Egitto ci ricorda drammaticamente, ci va vivere oggi questa realtà…

R. – Credo che l’esperienza che stanno vivendo queste comunità cristiane e che è, al momento, estremamente dolorosa, terrorizzante, in realtà diventa poi “promuovente” dell’immagine del cristianesimo e ne fa un’esperienza, una dimensione della vita che vale la vita e per la quale merita impegnare e giocare l’esistenza! (gf)







All the contents on this site are copyrighted ©.