2011-01-07 15:26:53

Anno della Misericordia in Lituania. Il cardinale Bačkis: solo l'amore di Dio vince la disperazione


In una Lettera pastorale scritta per la solennità dell’Epifania, il cardinale arcivescovo di Vilnius, Audrys Juozas Bačkis, spiega i motivi che hanno indotto l’Episcopato lituano a proclamare il 2011 “Anno della Misericordia” e offre alcune indicazioni per vivere l’Anno in pienezza spirituale. Per secoli – si legge nella Lettera – la Divina Misericordia ha bussato al cuore umano ferito dal peccato, dalle sofferenze, dalla disperazione; si è sprigionata dal cuore di Gesù con un nuovo accento e uno speciale incoraggiamento nel nostro Paese, poiché a suor Faustina Kowalska, vissuta a Vilnius, fu affidato dal nostro Salvatore il compito di proclamare la Sua misericordia a tutta l’umanità. Un messaggio che invita ogni persona a conoscere la grazia della Misericordia Divina, ad accettarla nella propria vita attraverso la conversione e il Sacramento della Riconciliazione e a condividerla con altri. Citando la Lettera di San Paolo agli Efesini, il cardinale sottolinea come nella Misericordia Divina si manifesti l’amore di Dio abbondantemente riversato su di noi in Cristo Gesù. Di questa misericordia il Signore Gesù rende testimonianza con le Sue opere, in particolare dando la Sua stessa vita per la vita dell’umanità. Cristo, crocifisso e risorto, ci ha dato il Suo Spirito, che proclama incessantemente l’amore di Dio presente nel mondo, più potente di ogni genere di male che possa toccare l’uomo. Credere in questo amore - come insegna l’Enciclica “Dives in Misericordia” - significa credere nella Misericordia Divina. E il perdono che scaturisce dal cuore trafitto di Dio ci rivela che nessun peccato umano potrà mai superare l’amore misericordioso di Dio: solo il libero arbitrio dell’uomo, rifiutando la grazia donata attraverso la Croce e la Risurrezione - può porre limiti all’azione dell’amore misericordioso di Dio. L’arcivescovo di Vilnius rivolge quindi l’invito ad accettare la Divina Misericordia attraverso il riconoscimento dei propri peccati e la conversione. In un mondo che non crede all’esistenza del peccato – un cancro che penetra nella vita delle persone e delle famiglie, distruggendola dall’interno – la grazia della conversione proposta da Cristo ci invita a rinunciare alle nostre colpe per scegliere di vivere nuovamente la vita libera e degna dei figli di Dio. Davanti alla schiavitù del peccato esistono solo due possibilità: la disperazione o la conversione. Mentre la prima è inerte e lascia sprofondare la persona in un abisso sempre maggiore, la seconda “è un salto audace nelle mani di Dio”, il quale – con le parole di sant’Agostino – ci ha creati senza il nostro aiuto, ma non ci salverà senza il nostro consenso”. Mentre sperimentiamo la Divina Misericordia con la confessione dei peccati e il pentimento sincero, siamo invitati a condividerla nella famiglia, nella comunità e nella società. La Misericordia è perdono, comprensione e speranza e si propaga con la testimonianza della nostra fede e della nostra fiducia in Dio. “Beati i misericordiosi, poiché riceveranno misericordia” (Mt 5,7). La misericordia - prosegue la Lettera in suo passo successivo - genera misericordia e diffonde la pace. Dobbiamo unicamente rivolgere gli occhi al Signore e dirGli: “Signore in te confido” per essere in grado, con l’aiuto di Dio, di portare bontà, amore e consolazione al prossimo. Molto si può fare con una parola buona o un gesto di incoraggiamento e di consolazione: le porte della misericordia aprono alle persone la via della speranza che illumina il nostro viaggio su questa terra e gli conferisce un valore eterno. Mentre celebriamo l’Anno della Misericordia Divina – conclude il cardinale – impariamo a conoscere l’Autore della misericordia, l’unico a poter superare il male e la disperazione che imprigionano il mondo. Condividiamo generosamente con altri il tesoro dell’amore e della bontà di Dio. Riuniamoci insieme per pregare il Rosario della Divina Misericordia insegnato da Gesù in un piccolo angolo di Vilnius.Invitiamo infine tutti i lituani a recarsi in pellegrinaggio a Vilnius per pregare davanti alle immagini della Madre della Misericordia e al quadro di Gesù Misericordioso venerato nel Santuario omonimo. Insieme al Servo di Dio Giovanni Paolo II, vi imploro – questo l’appello finale del cardinale – “di aiutare gli uomini di oggi a sperimentare l’amore misericordioso affinché possa salvare l’umanità con il suo splendore. La misericordia è necessaria affinché ogni ingiustizia nel nostro mondo possa scomparire davanti allo splendore della verità”. (A cura di Marina Vitalini)







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