2011-01-06 14:59:35

Oggi la Giornata missionaria dei ragazzi per aiutare i coetanei più in difficoltà


La Giornata missionaria dei ragazzi, che si celebra oggi in molti Paesi del mondo, invita i più giovani a intensificare il loro impegno di annuncio e di solidarietà verso i coetanei vicini e lontani. "Tanti bambini e ragazzi - come ha ricordato stamani Benedetto XVI dopo l'Angelus - formano una rete spirituale e di solidarietà per aiutare i loro coetanei più in difficoltà". E' importante - ha aggiunto il Papa - che crescano con sentimenti di amore superando l'egocentrismo e il consumismo. La “Giornata” è anche occasione di approfondimento del significato dell’Epifania. Ma come viene vissuta dai ragazzi? Adriana Masotti l’ha chiesto a Baptistine Ralamboarison, segretario generale della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, organismo che promuove l’iniziativa.RealAudioMP3

R. – I bambini fanno una sintesi – se così si può dire – di tutte le iniziative che hanno avviato, delle azioni da loro intraprese. Il culmine di questa giornata dell’infanzia è la celebrazione eucaristica, durante la quale viene fatta – da parte loro - una colletta che rappresenta la concretizzazione di quello che sentono spiritualmente e che va ad alimentare il Fondo universale dell’infanzia.

D. – Questa colletta, poi, serve a finanziare tanti progetti: può farci qualche esempio?

R. – L’Infanzia missionaria, grazie allo sforzo e ai sacrifici dei bambini, finanzia circa 2.500 progetti l’anno. Siamo vicini ad una cifra pari a 20-22 milioni di dollari. I progetti che finanziamo sono soprattutto progetti destinati a risvegliare il senso missionario dei bambini, perché questo è lo scopo dell’Opera, attraverso la pastorale ordinaria che va intrapresa in ogni diocesi proprio per far prendere coscienza al bambino del ruolo che ha nella Chiesa. Ci sono poi anche progetti di formazione scolastica, essendo le scuole cattoliche uno strumento eccellente per l’evangelizzazione; ma ci sono poi quei progetti che noi chiamiamo di “protezione della vita” e che riguardano gli orfanotrofi, i centri per handicappati, i centri di accoglienza. Laddove c’è bisogno, cerchiamo di dare un aiuto affinché i bambini possano avere un piccolo capitale per realizzare il loro progetto.

D. – E’ possibile sapere quanti bambini e ragazzi appartengono alla Pontificia Infanzia Missionaria?

R. – Ogni bambino battezzato è membro dell’Infanzia missionaria, anche se non lo sa. Infatti, ogni bambino battezzato riceve la missione di evangelizzare ed ecco perché è nostra priorità assoluta far prendere coscienza al bambino di essere un protagonista nella Chiesa, di avere un ruolo da svolgere nella Chiesa. La cosa importante è che vi sia questo risveglio missionario. Di per sé, tutti i bambini battezzati sono membri dell’Infanzia missionaria.

D. – Come può fare un bambino nella sua vita ordinaria, quotidiana ad essere missionario?

R. – Anzitutto nel comportamento: dare una testimonianza col comportamento, quindi cercando di far capire ad un amico, aiutare un amico o un coetaneo a capire che è figlio di Dio e che anche lui riceve l’amore di Dio come dono. (mg)







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