2011-01-04 14:24:02

Spagna: il Messaggio dei vescovi per la Giornata del migrante


Il “diritto fondamentale di ogni persona a lasciare la sua terra e ad andare in un altro Paese che offra migliori possibilità, senza essere costretto ad abbandonare la sua famiglia, la sua religione, la sua cultura” e il “diritto proprio degli Stati a regolare i flussi migratori con giustizia, solidarietà e senso del bene comune” sono ribaditi dai vescovi della Commissione episcopale per le migrazioni della Conferenza episcopale spagnola, nel loro Messaggio in vista della prossima Giornata del migrante e del rifugiato, che si celebrerà il 16 gennaio. Il tema scelto dal Santo Padre - riferisce l'agenzia Fides - è “Una sola famiglia umana” e si tratta, per i vescovi spagnoli, di “annuncio, invito, denuncia e programma”, nella grave situazione che sta attraversando la nostra società, che “influisce tanto negativamente su molte famiglie, soprattutto le famiglie di immigrati. I diritti dei migranti a vivere come membri della famiglia umana e il corrispondente obbligo verso di loro di accoglienza, sostegno, solidarietà e fraternità hanno fondamento nella condizione di tutti gli esseri umani di essere figli dello stesso Dio Padre, dal quale deriva la comune vocazione di fratelli” prosegue il testo, che sottolinea come “abbiamo una origine comune, il medesimo fine, lo stesso habitat, un cammino comune, sebbene viviamo in differenti situazioni”. Una di queste situazioni è l’emigrazione, che comunque “non pregiudica la comune appartenenza alla stessa ed unica famiglia umana“, cui si aggiunge il fenomeno ambiguo della globalizzazione. Di fronte alla dura realtà, “aggravata dalla crisi economica e non sempre favorita dalle leggi, che colpiscono immigrati e rifugiati, è necessario recuperare la centralità della persona umana e della sua dignità, con i corrispondenti e inalienabili diritti e doveri”. La Chiesa, scrivono ancora i Vescovi, “deve essere pioniera nel compito di accogliere i diversi, aiutarli nel loro processo di incorporazione nella nuova società e nella comunità cristiana”, inoltre nella sua realtà di cattolica, “la Chiesa e i cattolici devono essere segno e strumento della realtà dell’unica famiglia di Dio, di cui fanno parte uomini e donne diversi per provenienza, razza, cultura, classe socale”. Infine il messaggio sottolinea che “la Chiesa, nelle sue comunità, nella sua vita, nella sua azione, nelle sue manifestazioni, deve costituire un segno di speranza in una società tentata dalla disperazione”. (R.P.)







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