Il cardinale Ivan Dias in Vietnam per le celebrazioni di chiusura del Giubileo della
Chiesa locale
Il cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli,
si trova oggi al Santuario mariano di La Vang come inviato speciale di Benedetto XVI
alle celebrazioni per la chiusura dell’Anno Giubilare della Chiesa in Vietnam. Le
cerimonie si protrarranno fino al giorno dell’Epifania, alla presenza di centinaia
di migliaia di fedeli. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Un triduo
di ringraziamento per tre secoli e mezzo di presenza del Vangelo in Vietnam. A tanto
risale la creazione nello Stato asiatico dei due Vicariati apostolici (Dang Trong
Dang Ngoai) che impiantarono il seme della Chiesa locale e che sfociarono, 50 anni
fa, nell’istituzione della gerarchia cattolica. Anche quest’ultimo anniversario rientra
nel novero del Giubileo che sia apre oggi, alla presenza dell’inviato pontificio,
il cardinale Ivan Dias, e che ha il suo “cuore” nell’antico e intensamente “vissuto”
Santuario mariano di La Vang dove, sul finire del XVIII secolo, la Madonna apparve
a un gruppo di cattolici costretti ad abbandonare le città a causa della persecuzione
che si accaniva contro di loro. Erano stati accusati dai collaboratori del re del
tempo di essere responsabili della presenza francese sul suolo vietnamita, e dunque
decisero di rifugiarsi nella foresta di La Vang, nonostante vi imperversassero fame,
malattie e belve. Durante una delle recite del Rosario cui erano devoti la Vergine
apparve loro per la prima volta, attorniata da due angeli e con il Bambino in braccio,
accompagnando la visione con segni straordinari. Da quel momento, il Santuario di
La Vang divenne uno dei luoghi mariani dell’Asia per eccellenza e nel 1961 Giovanni
XXIII lo elevava al rango di Basilica Minore.
Con l’insediamento del
regime comunista nel Sud del Vietnam, il territorio del Santuario fu confiscato dal
governo, ma la devozione popolare tornò a manifestarsi con forza nel 1998, in occasione
del bicentenario della prima Apparizione, allorché oltre duecentomila fedeli giunsero
al Santuario per venerare la loro Protettrice, sfidando il divieto delle autorità
statali. Di recente, per decisione governativa, la quasi totalità del territorio confiscato
è stata restituita all’Arcidiocesi di Huê, che ha presentato il progetto per la costruzione
di una nuova e più ampia Basilica, grazie al sostegno dei cattolici del Paese e della
diaspora. Tra le le liturgie eucaristiche e penitenziali di queste giornate giubilari
spicca proprio la benedizione della prima pietra del nuovo tempio che farà a nome
del Papa il cardinale Dias, suggellendo la chiusura di un anno di grazia per la Chiesa
e per l’intera comunità cattolica vietnamita, che conta circa otto milioni di fedeli,
suddivisi in oltre 2.200 parrocchie, rette da 2.900 sacerdoti. Le religiose sono 10
mila, 1.500 i seminaristi e 40 mila i catechisti.