2011-01-03 14:30:56

Senegal: primo sacerdote di etnia peul, segno della convivenza tra cristiani e musulmani


Don Bernard Boiro, primo sacerdote di etnia peul, è stato ordinato il 28 dicembre scorso nel villaggio di Pakour, nella diocesi di Kolda. “Si tratta di un avvenimento straordinario se si pensa che l’etnia peul, sparsa in tutta l’Africa sub-sahariana, è quasi totalmente islamizzata da secoli” dice all’agenzia Fides padre Bruno Favero, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Senegal. Nel 1958 - spiega padre Favero - a seguito dei disordini nella Repubblica di Guinea, i missionari dello Spirito Santo si erano installati alla frontiera tra Senegal e Guinea, con la speranza di tornare a visitare le loro comunità di tanto in tanto. A Pakour, nei pressi della frontiera guineana, un gruppo minoritario animista dell’etnia peul ha aderito al cattolicesimo in condizioni difficili e in un clima di aperta persecuzione. La perseveranza del piccolo gruppo ha portato frutto: dei catechisti peul hanno iniziato a percorrere la zona ed è stata stabilita una parrocchia con il clero diocesano di Ziguinchor. Dalla creazione della diocesi di Kolda, il villaggio di Pakour e i suoi dintorni fanno parte di questa diocesi, il cui centro dista circa 150 chilometri. L’ordinazione di don Bernard è stata una magnifica festa caratterizzata dai colori e dai ritmi della musica tradizionale dei peul dove cristiani e musulmani hanno collaborato in perfetta armonia” dice padre Favero. “Il primo prete di etnia peul è un segno che marca fortemente la convivenza e la collaborazione tra cristiani e musulmani” sottolinea il direttore nazionale delle Pom del Senegal. “Mons. Jean Pierre Bassene, vescovo di Kolda, che ha presieduto l’ordinazione, ha messo l’accento su questa collaborazione e sulle relazioni che sono necessarie tra i credenti per lo sviluppo delle comunità e degli individui”. (R.P.)







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