2011-01-02 14:48:10

Iran: Sakineh incontra la stampa internazionale e la critica. Il figlio ne ammette la consapevolezza e chiede clemenza


In Iran le autorità giudiziarie non escludono la possibilità di annullare definitivamente la sentenza di lapidazione per Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna condannata per adulterio e per complicità nell’uccisione del marito. Ad esprimersi in questo senso è stato un responsabile della magistratura iraniana. Il servizio è di Eugenio Bonanata: RealAudioMP3

“Tutto è possibile”. Ha risposto così il capo dell'apparato giudiziario della provincia iraniana dell'Azerbaigian dell'Est, quando un giornalista gli ha chiesto se la sentenza, già sospesa a luglio, possa essere annullata. Una dichiarazione che avviene a poche ore da un episodio che ha visto protagonista Sakineh. La donna ieri sera è uscita in permesso dal carcere di Tabriz e avrebbe cenato con i suoi due figli, sotto stretta sorveglianza. Incontrando i giornalisti stranieri – senza che questi abbiano potuto fare domande - ha dichiarato, tra l’altro, di non essere stata torturata durante la sua detenzione e ha annunciato querele contro diverse persone che in questi mesi si sono occupate del suo caso, come un avvocato iraniano, un’attivista per i diritti umani di Berlino, i due reporter tedeschi arrestati in Iran ad ottobre dopo tentato di intervistare figlio e il suo ex amante che – ha affermato - l’avrebbe coinvolta nell’uccisione del marito. Qualcuno tra gli osservatori ritiene che sia stata manipolata, ipotizzando una messa in scena del regime. Il figlio, intanto, sempre ieri sera, in una conferenza stampa prima di incontrare la madre, l’ha accusata dell’uccisione di suo padre ma ha chiesto clemenza alle autorità di Teheran.








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