2011-01-01 16:03:25

La Costa d'Avorio sull’orlo della guerra civile: il presidente uscente, Gbagbo respinge l’ultimatum a lasciare il potere


In Costa d’Avorio prosegue il duro braccio di ferro tra il presidente uscente, Gbagbo, e il suo rivale, Ouattara, riconosciuto vincitore delle presidenziali del mese scorso da parte di tutta la comunità internazionale. Gbagbo nella serata di ieri ha proclamato che non intende ''cedere'' alle pressioni internazionali ne' al suo rivale, che poche ora prima gli aveva intimato di lasciare la presidenza del Paese entro la mezzanotte. ''Noi non cederemo'', ha affermato Gbagbo in un discorso alla nazione, trasmesso in tv in occasione del Capodanno. Nel Paese, intanto, sono sempre di più gli sfollati che abbandonano tutto temendo il riesplodere della guerra civile. Lunedì prossimo, una rappresentanza della Comunità economica degli stati dell'Africa Occidentale tornerà ad Abidjan per un’ultima mediazione. Se il tentativo dovesse fallire, secondo varie dichiarazioni, la comunità internazionale potrebbe intervenire militarmente e i Paesi dell'Africa Occidentale avrebbero già approntato i piani militari cui fare ricorso.

Nigeria
Ancora violenze in Nigeria. Quattro persone sono morte e almeno 12 sono rimaste ferite in un'esplosione avvenuta in un mercato molto frequentato posto all'interno di una caserma nella capitale Abuja. Il presidente nigeriano, Goodluck Jonathan, ha accusato dell’attentato il gruppo radicale islamico Boko Haram - che nei giorni scorsi ha rivendicato la responsabilità degli attacchi alla vigilia di Natale, costati la vita a oltre 80 persone - ed ha esortato le forze di sicurezza a rintracciare i responsabili.

Pakistan
In Pakistan, è di 15 morti il bilancio di tre attacchi di droni statunitensi avvenuti oggi nella regione tribale del Nord Waziristan, nel nordovest del Paese. Secondo una fonte della sicurezza, gli aerei senza pilota statunitensi hanno lanciato una raffica di missili contro due presunti nascondigli talebani e contro un veicolo con a bordo sospetti militanti islamici. Le operazioni segrete della Cia, le prime del nuovo anno, confermano la decisione degli Stati Uniti di intensificare la lotta contro i talebani che si rifugiano in Pakistan. Nel 2010, gli attacchi di droni sono stati circa una centinaio, con un'impennata negli ultimi tre mesi, e hanno causato oltre 650 morti.

Australia alluvioni
Le piogge torrenziali che vanno avanti da giorni in Australia hanno provocato le peggiori inondazioni del Paese da decenni e minacciano zone sempre più vaste del Queensland. Più di 200 mila le persone sono vittime colpite dalla catastrofe; in ginocchio anche la redditizia attività mineraria della nazione. I soccorsi si stanno concentrando soprattutto a Rockhampton, dove il fiume Fitzory ha rotto gli argini e aumenta pericolosamente, minacciando tra le duemila e le quattromila case, in attesa della piena che dovrebbe essere mercoledì. Il premier, Julian Gillar, che ha perlustrato la zona, ha detto che le inondazioni sono state devastanti e avranno un pesante impatto economico.

Italia–Brasile: estradizione Battisti
In Italia, polemiche accese all’indomani della decisione del presidente brasiliano Lula di non estradare l’ex terrorista Cesare Battisti, appartenente a Proletari armati per il comunismo e riconosciuto colpevole dalla giustizia italiana di quattro omicidi per i quali non ha mai scontato alcuna pena. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha fatto sapere che “la vicenda è tutt'altro che chiusa”, annunciando che l'Italia farà tutto il possibile per far valere i propri diritti. E il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha richiamato l'ambasciatore italiano a Brasilia per comunicazioni. Forte l’indignazione dei familiari delle vittime, che chiedono di passare ai “fatti concreti” per boicottare il Brasile. Intanto, il prossimo 4 gennaio è stato indetto un sit-in di protesta davanti all'ambasciata brasiliana a Roma, aperto a tutte le forze politiche e della società civile italiana.

L'Estonia entra nell’eurozona
Da oggi, l'Estonia è il 17esimo Paese europeo ad entrare nell'eurozona. Il passaggio dalla corona alla moneta unica interessa 1,3 milioni di abitanti della piccola Repubblica baltica, portando il numero di europei che la utilizzano a 331 milioni di persone. Per due settimane circolerà ancora anche la corona estone e il tasso di cambio è di un euro per 15,6466 corone. Inoltre, nei primi sei mesi tutti i prezzi saranno indicati nelle due valute. L'Estonia ha sostenuto negli ultimi anni una rigorosa politica dei conti pubblici, che ha permesso di rispettare i parametri di Maastricht, proprio mentre il resto dell'Eurozona non riusciva più a farlo. Tuttavia, la crisi dell'economia globale non ha risparmiato la piccola Repubblica, che ha registrato una flessione del 14% del Pil nel 2009 con un tasso di disoccupazione del 15%. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 1

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