Nigeria: retata contro i radicali islamici reponsabili delle violenze anticristiane
In Nigeria, la polizia ha arrestato 92 esponenti della setta islamica radicale Boko
Haram coinvolta negli attacchi contro le comunità cristiane che, nei giorni a cavallo
delle festività natalizie, hanno insanguinato il nord e il centro del Paese africano,
con un bilancio complessivo superiore agli ottanta morti. Il servizio di Marco Guerra:
La retata
è avvenuta a Maiduguri, capitale dello Stato federato settentrionale di Borno a maggioranza
mussulmana. Qui, nella notte fra il 24 e il 25 dicembre scorsi, sei fedeli cristiani
persero la vita nell’attacco contro due chiese mentre si svolgevano le celebrazioni
del Natale. Secondo il capo della polizia locale, tra gli arrestati ci sarebbe anche
un individuo di circa settant’anni, considerato il principale finanziatore della formazione
radicale islamica, Boko Haram, protagonista già nel 2009 di una sanguinosa rivolta
nel nord del Paese che causò centinaia di vittime. Lui e i suoi complici sono stati
trasferiti nella capitale Abuja, al quartier generale della Sicurezza nazionale, per
essere sottoposti a interrogatorio. Nell'abitazione dell'anziano sono stati confiscati
tra l'altro un machete, l'arma principale utilizzata nelle stragi, come pure sostanze
chimiche idonee alla confezione di esplosivi e nastri audio contenenti slogan che
incitano al fanatismo religioso. Sul terreno, intanto, non si fermano le violenze:
nelle 24 ore che hanno preceduto l’operazione si sono registrati altri cinque attacchi
dei miliziani integralisti, nei quali hanno perso la vita almeno otto persone, fra
cui tre agenti di polizia.