Padre Lombardi sulle nuove norme vaticane: trasparenza e credibilità
Sui nuovi provvedimenti vaticani per contrastare le attività illegali in campo finanziario
e monetario, ascoltiamo la nota del direttore della Sala Stampa vaticana, padre
Federico Lombardi:
La pubblicazione
odierna di nuove leggi per lo Stato della Città del Vaticano e per i Dicasteri della
Curia romana e gli Organismi ed Enti dipendenti dalla Santa Sede è un evento di rilevante
importanza normativa, ma anche di significato morale e pastorale di ampia portata.
Tutti gli enti connessi con il governo della Chiesa cattolica e con quel suo “supporto”
che è lo Stato della Città del Vaticano, vengono da oggi inseriti, in spirito di sincera
collaborazione, nel sistema di principi e strumenti giuridici che la comunità internazionale
sta edificando con la finalità di garantire una convivenza giusta e onesta in un contesto
mondiale sempre più globalizzato; contesto in cui purtroppo le realtà economiche e
finanziarie sono non di rado campo di attività illegali, come il riciclaggio di proventi
di attività criminose e il finanziamento del terrorismo, veri pericoli per la giustizia
e la pace nel mondo.
Il Papa afferma senza mezzi termini che “la Santa
Sede approva questo impegno” della comunità internazionale “e intende far proprie
le regole” di cui essa si dota “per prevenire e contrastare” questi fenomeni terribili.
Da sempre le attività illegali hanno dimostrato una straordinaria capacità di insinuarsi
e di inquinare il mondo economico e finanziario, ma il loro svilupparsi a livello
internazionale e l’uso delle nuove tecnologie le hanno rese sempre più pervasive e
capaci di mascherarsi, cosicché per difendersi è diventato urgentissimo costituire
reti di controllo e informazione mutua fra le autorità preposte alla lotta contro
di esse.
Sarebbe ingenuo pensare che l’intelligenza perversa che guida
le attività illegali non cerchi di approfittare proprio dei punti deboli e fragili,
talvolta esistenti nel sistema internazionale di difesa e di controllo della legalità,
per insinuarsi al suo interno e violarlo. Perciò la solidarietà internazionale è di
importanza cruciale per la tenuta di tale sistema, ed è comprensibile e giusto che
le autorità nazionali di vigilanza e gli organismi internazionali competenti (Consiglio
d’Europa e, in particolare, il GAFI: Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro
il riciclaggio di capitali) guardino con occhio favorevole gli Stati e gli enti che
offrono le garanzie richieste e impongano invece vincoli maggiori a chi non vi si
adegui.
Ciò vale naturalmente anche per la Città del Vaticano e gli
enti della Chiesa che svolgono attività economiche e finanziarie. La nuova normativa
risponde quindi insieme all’esigenza di conservare un’efficace operatività agli enti
che operano nel campo economico e finanziario per il servizio della Chiesa cattolica
nel mondo, e – prima ancora - all’esigenza morale di “trasparenza, onestà e responsabilità”
che va in ogni caso osservata nel campo sociale ed economico (Caritas in Veritate,
36).
L’attuazione delle nuove normative richiederà certamente molto
impegno. C’è la nuova Autorità di Informazione Finanziaria da avviare. Ci sono nuovi
obblighi da rispettare. Nuove competenze da esercitare. Ma per la Chiesa non può venirne
che bene. Gli organismi vaticani saranno meno vulnerabili di fronte ai continui rischi
che si corrono inevitabilmente quando si maneggia il denaro. Si eviteranno in futuro
quegli errori che così facilmente diventano motivo di “scandalo” per l’opinione pubblica
e per i fedeli. Insomma, la Chiesa sarà più “credibile” davanti alla comunità internazionale
e ai suoi membri. E questo è di importanza vitale per la sua missione evangelica.
Oggi, 30 dicembre 2010, il Papa ha firmato un documento di genere per lui un po’ insolito,
ma di grande coraggio e grande significato morale e spirituale. E’ un bel modo di
concludere quest’anno, con un passo concreto nella direzione della trasparenza e della
credibilità!