Omelia di Natale del Primate anglicano su solidarietà, famiglia e libertà religiosa
I ricchi devono fare di più per sostenere gli oneri della crisi finanziaria. Nel giorno
di Natale, sotto le volte della cattedrale di Canterbury è risuonato pressante l'appello
alla cooperazione e al mutuo sostegno di fronte alle difficoltà economiche e ai tagli
alla spesa pubblica che anche nel Regno Unito colpiscono larghe fasce di popolazione.
Nel messaggio natalizio dell'arcivescovo e primate della Comunione anglicana, Rowan
Williams, - riferisce L'Osservatore Romano - c'è stato spazio anche per i cristiani
perseguitati nel mondo, dall'Iraq al Pakistan, allo Zimbabwe. Come pure, una riflessione
sul valore del matrimonio cristiano, che ha preso spunto dalle annunciate nozze del
principe William, previste nella prossima primavera. Su tutto la necessità di restaurare
un clima di fiducia, che trova il suo fondamento nel messaggio del Natale, poiché
“la storia di Gesù è la storia di un Dio che mantiene le promesse”. Per Williams,
il Natale è il momento propizio per confrontarsi con l'amore di Dio, con il suo progetto
di redenzione del genere umano, che resta immutabile nonostante i limiti, le debolezze,
i fallimenti e i tradimenti di cui l'umanità è capace. L’evento di Betlemme deve
anche spingere a riflettere sul rapporto di dipendenza reciproca che unisce tra loro
gli esseri umani. Così, “di fronte al disagio che così chiaramente colpisce tante
persone segnate dalla crisi finanziaria e dai tagli alla spesa pubblica”, il primate
anglicano invita, soprattutto i più benestanti, a sostenere nei fatti il progetto
di “big society” e a “mantenere vivo uno spirito di lealtà, una reale disponibilità
a sopportare insieme il peso delle difficoltà”. (C.P.)