2010-12-28 14:21:00

Nigeria: sale il bilancio delle vittime a Jos, la polizia arresta alcuni sospettati


Sono 80 i cadaveri recuperati finora nella città di Jos, teatro dalla vigilia di Natale di diversi attentati e scontri violenti, mentre i feriti che si contano negli ospedali sono 189. È questo l’ultimo bilancio fornito dall’Agenzia per le emergenze della Nigeria, ma le cifre potrebbero continuare a salire. Dopo le esplosioni del 24, nella città capitale dello Stato del Plateau, rivendicate da una setta islamica attraverso un comunicato su internet, si sono verificate rappresaglie in alcuni quartieri in cui molte case sono state date alle fiamme e tante persone sono state costrette a rifugiarsi in edifici pubblici. Secondo fonti nigeriane questi scontri avrebbero causato altre otto vittime. Proprio di essere responsabili di questi scontri sono sospettate le sei persone arrestate in queste ore dalle Forze dell’ordine. Tre di loro, due di nazionalità nigeriana e uno originario del Ciad, bloccati nella zona di Dogon Dutse, sono stati trovati in possesso di esplosivo: secondo gli inquirenti stavano organizzando un attentato in una chiesa e risultano sospettati anche degli attentati della notte di Natale. Tuttavia si fa strada tra gli inquirenti l’ipotesi secondo la quale le violenze anticristiane sarebbero da riferire a una tensione di natura politica e non religiosa. È questa l’opinione anche dell'arcivescovo di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama, intervistato dal quotidiano Avvenire: "Gruppi e partiti manipolano la religione per nascondere conflitti economici o politici - ha detto - la religione può diventare un'arma potente, dato che qui è vissuta in modo molto intenso". D'accordo anche il Superiore generale della Società Missioni africane, padre Maurice Henry, che, intervistato dall'agenzia Misna, ha criticato fortemente chi, invece, “insiste sulla matrice etnica e religiosa, che qui rappresenta solo un elemento marginale”. A sostegno di questa tesi, l’argomentazione secondo cui la maggior parte delle sette bombe scoppiate a Jos erano collocate in luoghi frequentati da chiunque e non solo da cristiani. Ora la situazione è più tranquilla anche grazie all’ampio dispiegamento di forze, mentre il governo di Abuja ha espresso una totale condanna a questi atti definiti “terroristici”, ricevendo anche il sostegno dell’Unione Africana. (A cura di Roberta Barbi) RealAudioMP3







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