Indonesia: aumentate a Natale le violenze anticristiane. Appello dei vescovi
“Uno Stato senza potere, incapace di affrontare il problema”: è questo il grido disperato
di mons. Martinus Dogma Situmorang, presidente della Conferenza episcopale indonesiana
e vescovo di Padang, che si è levato in seguito al recente incremento delle violenze
anticristiane nel Paese. Non è la prima volta che i vescovi dell’Indonesia, Paese
con 234 milioni di abitanti, il 90% dei quali è di religione islamica, ma dove vive
una comunità cristiana molto attiva, fanno appello alle autorità a causa del grave
pericolo per la convivenza sociale che costituiscono le azioni violente di gruppi
di estremisti islamici come l’Islamic defender front (Fpi), l’Islamic reform movemente
(Garis) e l’Islamic people’s forum (Fui). Sebbene l'influenza di tali gruppi sia molto
cresciuta negli anni, infatti, la Costituzione indonesiana prevede che nessuna autorità
abbia il diritto di vietare a qualunque comunità religiosa di praticare la propria
fede. “Noi siamo orgogliosi di appartenere a una società multiculturale – sono le
parole del presule riportate dall'agenzia AsiaNews – dove lo spirito d’intolleranza
tra seguaci di fedi diverse sia ridotto”. Con l’avvicinarsi delle festività natalizie
in particolare, nei giorni scorsi si sono registrati nuovi episodi di violenza: a
Rancaekek, nella reggenza di Bandung, provincia di Java occidentale, decine di seguaci
del Fpi hanno occupato due abitazioni utilizzate dai cristiani della zona come luoghi
di culto. A Parung, nella reggenza di Bogor, dove i cattolici sono circa tremila,
le autorità locali hanno proibito le celebrazioni del Natale nella parrocchia di San
Giovanni battista, giustificando la propria decisione con l'assenza dell'autorizzazione
per costruire un edificio religioso, cosa che impedirebbe alla parrocchia la celebrazione
di qualsiasi rito sul proprio territorio. I fedeli, quindi, si sono adoperati per
partecipare a una Messa officiata all'aperto nel parcheggio di una scuola. In tutto
il Paese, inoltre, a Natale le chiese sono state presidiate da vicino da migliaia
di poliziotti. La più alta autorità religiosa dell’Indonesia, il Consiglio degli Ulema,
infine, aveva definito nei giorni precedenti al Natale “eccessive e provocanti” per
la popolazione musulmana le decorazioni natalizie cristiane nei luoghi pubblici. (A
cura di Roberta Barbi)