Iraq: Natale senza attacchi contro le comunità cristiane
E' trascorso senza particolari incidenti il Natale per i cristiani in Iraq, bersagliati
negli ultimi mesi dalla violenza estremista. A Baghdad le celebrazioni si sono svolte
in tono minore per la paura degli attentati minacciati da gruppi vicini ad Al Qaida
e responsabili del sanguinoso raid lo scorso 31 ottobre nella cattedrale siro-cattolica
di Baghdad, costato la vita a oltre 50 fedeli e a due sacerdoti. Una quarantina di
cristiani hanno comunque voluto assistere alla Messa della Notte celebrata nella Chiesa
di San Giuseppe, situata nel centro della capitale irachena, 'sfidando' i terroristi
tra eccezionali misure di sicurezza. Lo stesso hanno ieri questa mattina altri 300
fedeli, recatisi simbolicamente proprio nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad.
Malgrado la mobilitazione delle forze di sicurezza, diverse chiese cattoliche nel
Paese hanno comunque rinunciato alla Messa di Mezzanotte e moltissimi fedeli hanno
scelto di trascorrere le feste nella provincia settentrionale del Kurdistan, oasi
di relativa calma per la minoranza cristiana. A differenza di altre parti del Paese,
in Kurdistan le chiese hanno potuto addobbarsi per le feste con luci e decorazioni
natalizie. Ad Arbil, Ainkawa, e nelle altre città della provincia - presidiate comunque
da centinaia di poliziotti e numerosi check-point a protezione delle chiese - sono
apparsi per le strade anche i tradizionali alberi natalizi. Malgrado gli appelli delle
autorità però, le violenze contro la minoranza cristiana stanno causando un vero e
proprio 'esodo': la comunità cristiana in Iraq conta adesso infatti circa 500 mila
fedeli contro gli oltre 800 mila del 2003.