Natale in Iraq: niente celebrazioni nella notte a causa di minacce e violenze
Il Natale in Iraq è accolto dalla comunità cristiana con gioia, ma anche con trepidazione
per i crescenti timori per attacchi e attentati che continuano ad essere fonte di
grande sofferenza tra i fedeli. E’ quanto sottolinea mons. Louis Sako, arcivescovo
di Kirkuk, intervistato da Amedeo Lomonaco:
R. – Noi
siamo ancora sotto shock dopo l’attentato contro la cattedrale siro-cattolica di Baghdad.
La gioia della nascita del Signore è unita alla paura e alla tristezza, perché non
potremo celebrare le Messe durante la notte e quest’anno non potremo celebrarle a
Kirkuk, a Mosul e a Baghdad. Forse nel Nord sarà possibile, perché è un'area più sicura.
Anche durante la giornata non faremo festa. Le autorità politiche di solito vengono
a fare gli auguri, ma quest’anno abbiamo chiesto di non farlo, perché la situazione
è di lutto per tutta la comunità cristiana. C’è paura perché non c’è sicurezza. Dunque,
è un Natale un po’ diverso rispetto agli altri: c’è speranza per la pace ma è una
speranza veramente molto fragile.
D. - E poi, tra le speranze, c’è anche
quella che si possa arginare quest’esodo dei cristiani dall’Iraq che, purtroppo, ancora
continua…
R. - Sì. Adesso le famiglie si recano verso il Nord e al di
fuori dell’Iraq nella speranza di poter trovare altrove una soluzione ai loro problemi.
Noi, come Chiese, vogliamo fare di tutto per aiutare queste famiglie, pastoralmente,
spiritualmente ma anche materialmente.
D. - Cosa possono insegnare,
a noi, queste famiglie cristiane irachene che, con la loro fede, superano enormi difficoltà?
R.
- Penso che i cristiani dell’Occidente debbano pensare a rivedere il loro impegno
di cristiani: la fede è un impegno d’amore quotidiano, non un’ideologia o una speculazione.
La fede è un contatto personale con il Signore che noi amiamo tanto e malgrado la
sofferenza, la persecuzione e la paura, restiamo fedeli a Lui. Da ormai sette anni,
nonostante tutto il dolore subìto, non abbiamo mai sentito che un cristiano abbia
lasciato la sua fede. La fede è una grande forza. (vv)