Natale in Pakistan: rinviate le manifestazioni dei cristiani per paura di scontri
Il rispetto del Natale e del capodanno islamico spinge cattolici e protestanti pakistani
a chiedere il rinvio delle manifestazioni contro la legge sulla blasfemia previste
per domani e il 31 dicembre. Si temono, infatti, scontri e violenze da parte dei partiti
islamici, che negli stessi giorni hanno organizzato uno sciopero generale per contrastare
eventuali modifiche alla legge. Intanto - riferisce l'agenzia AsiaNews - nelle parrocchie
del Paese i cattolici si preparano a celebrare il Natale. E questo, nonostante le
continue minacce e il rischio di attacchi contro cristiani provocate dal caso di Asia
Bibi. La proposta di rinviare le manifestazioni è emersa durante il forum dal titolo
“Il Natale e lo stato dei cristiani in Pakistan” organizzato in questi giorni, a Lahore,
dai vescovi cattolici e dai rappresentanti delle comunità protestanti. Samuel Azaria,
presidente della Chiesa protestante pakistana ha affermato che la comunità cristiana
esprime da sempre il suo rispetto per il mese di Muharram, primo mese del calendario
islamico, e quest’anno ha fatto iniziare le celebrazioni natalizie a partire dal 16
dicembre. Azaria ha mostrato preoccupazione per le manifestazioni di domani e 31 dicembre,
sottolineando il rischio di scontri che devono essere evitati in un periodo che invece
occasione di felicità per tutti. Il possibile rinvio delle manifestazioni non ferma
però gli appelli e le proposte per una modifica della legge sulla blasfemia. All’incontro
vescovi e pastori hanno elaborato una revisione della legge che prevede la condanna
degli accusatori in caso di innocenza dell’imputato. Mons. Andrew Francis, vescovo
di Multan e responsabile della Commissione per il dialogo e l’ecumenismo ha affermato
che “questo Natale arriva in un momento in cui il dibattito sulla legge anti-blasfemia
sta causando seri problemi alla comunità cristiana. Il prelato ha sottolineato che
in questi anni 180 cristiani accusati di blasfemia sono stati riconosciuti non colpevoli
dai tribunali. Intanto, nonostante l’aumento delle minacce lanciate dagli estremisti
islamici, i cristiani del Pakistan si preparano a celebrare il Natale. Con la sua
larga maggioranza musulmana, la nascita di Gesù non è ufficialmente celebrata in Pakistan.
Tuttavia, il 25 dicembre coincide con il compleanno di Ma Jinnah, fondatore del Pakistan.
Le celebrazioni natalizie sono tollerate e in molte città e villaggi la notte della
vigilia i cristiani organizzano processioni nelle strade addobbate a festa. (R.P.)