Iraq: la Chiesa invita a rispondere con la fede alle minacce di Al Qaeda ai cristiani
“Le intimidazioni sono state pubblicate su un sito di Al Qaeda e sono indirizzate
a tutti i cristiani, e non solo a quelli di Kirkuk, ai quali viene chiesto di non
collaborare con gli americani, di liberare le due donne in Egitto e non difendere
Tarek Aziz”. E’ lo stesso mons. Louis Sako a raccontare all'agenzia Sir delle minacce
di Al Qaeda riferite dal giornale panarabo al-Hayat. “Non si tratta di minacce alla
mia persona – puntualizza l’arcivescovo – ma rivolte a tutti i cristiani dell’Iraq.
Queste potrebbero essere collegate al prossimo Natale nel quale abbiamo deciso di
non celebrare la Messa di Mezzanotte e di non fare feste, in solidarietà e in lutto
per i morti della strage terroristica della chiesa siro-cattolica di Baghdad”. Gli
autori di quell’attacco, affiliati ad Al Qaeda, chiedevano il rilascio di due donne,
secondo loro convertite all’Islam, spose di preti copti in Egitto. “La risposta alle
minacce è quella che nonostante tutte le sofferenze nessun cristiano ha abbandonato
la propria fede e questa è anche la nostra forza”. Dal canto suo il vicario episcopale
caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni ha commentato che “questa è la triste realtà
in cui versano le nostre comunità cristiane. Festeggeremo comunque il Natale, - afferma
il presule - evitando le veglie di Mezzanotte, e celebrando il 25 dicembre al mattino
presto. Le autorità stanno intensificando le misure di sicurezza, passando nelle diverse
chiese, per approntare le migliori protezioni per i luoghi ed i fedeli. Ai terroristi
e a chi minaccia, rispondiamo con la pace e la fede come ci insegna il Papa nel suo
ultimo messaggio per la Pace che suggerisco a tutti di meditare. Anche il Corano –
conclude mons. Warduni - ha a cuore i valori della libertà, della tolleranza e del
rispetto. Se mettiamo in pratica ciò che ci unisce la pace non sarà solo un miraggio
ma una certezza”. (R.P.)