Il cardinale O'Brien chiede al Governo britannico di vigilare sul referendum in Sudan
Il cardinale Keith O'Brien esprime forte preoccupazione per possibili esplosioni di
violenza nel Sud Sudan, in vista del referendum per l'indipendenza dal Nord, previsto
per il 9 gennaio 2011. In una lettera aperta - riferisce l'agenzia Zenit - al ministro
degli Esteri britannico, William Hague, il porporato britannico chiede al Governo
di Londra di intervenire ad evitare possibili scontri. Riprendendo quanto sottolineato,
il mese scorso in una dichiarazione, dai vescovi del Sudan, il cardinale O'Brien sollecita
iniziative internazionali guidate dalle Nazioni Unite per assicurare che il referendum
sia condotto in maniera adeguata e i suoi risultati siano realizzati in modo giusto
e senza ritardi. Il porporato esorta quindi il Regno Unito a fare della soluzione
del conflitto nel Sud Sudan una priorità. La dichiarazione episcopale avvertiva anche
delle minacce nei confronti dei sudanesi del Sud che vivono nel Nord del Paese, preoccupazione
rimarcata dal vescovo sudanese Edward Hiiboro Kussala durante il suo viaggio nel mese
scorso in Gran Bretagna. Lo stesso presule, vescovo di Tombura-Yambo, nel Sud Sudan,
ha denunciato possibili attacchi dei ribelli dell’Esercito di Resistenza del Signore
(Lra), gruppo ribelle di origine ugandese che agisce in un’area molto vasta, che spazia
dal Sud Sudan al Sud-est della Repubblica Centrafricana, passando per il Nord-est
della Repubblica democratica del Congo. Il referendum di gennaio è un elemento centrale
dell'Accordo Comprensivo di Pace (Cpa) del 2005, firmato dal Governo di Khartoum di
Omar al-Bashir e dai ribelli del Sudanese People’s Liberation Army/Movement (Spla/M).
Il Cpa ha istituito un patto di condivisione di potere di 6 anni tra il Governo di
Bashir e il Spla/M, al quale è stata conferita un'autorità semiautonoma nel Sud. (R.G.)