2010-12-23 14:32:05

Cuba. Messaggio di Natale del cardinale Ortega: "dalla crisi dell'umanità riscoprire Cristo"


Il cardinale cubano Jaime Ortega Alamino, arcivescovo dell'Avana, ha presentato nel suo messaggio di Natale la risposta alla grande crisi che sta attraversando non solo l'isola, ma tutta l'umanità: riscoprire Cristo. Secondo il porporato, ripreso dall'agenzia Zenit, “davanti ai nostri occhi appaiono due grandi crisi nel nostro mondo: una configurata dalla situazione economica, dalla miseria, dai cambiamenti climatici, che possono coinvolgere la vita animale, vegetale e quella dell'uomo. E' la crisi che potremmo definire materiale. Simultaneamente, c'è una crisi di altro ordine: quella dell'egoismo di uomini o popoli - afferma il porporato - incapaci di prendere le decisioni che possono salvare l'umanità, quella del freno delle spese e del lusso, senza curarsi della miseria di molti. E' una crisi dell'etica per la perdita di valori, per aver dimenticato o sfidato l'ordine naturale”; indica il pastore della capitale cubana. “E' una crisi della coscienza, è stata cancellata la linea divisoria tra il bene e il male. E' la crisi spirituale dell'umanità, che è di maggiore trascendenza rispetto alla crisi materiale, perché quest'ultima si produce per il crollo spirituale dell'uomo”. “Il tempo in cui si gestisce e cresce questa crisi spirituale coincide con la tappa della storia recente in cui si è cercato di eliminare Dio dall'orizzonte spirituale dell'uomo. E' il momento dell'ateismo di Stato o dell'ateismo laicista, è il tempo in cui il mondo cristiano ha invertito la priorità nell'ordinamento sociale, dimenticando il saggio legato evangelico di Gesù - 'Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta' - e ci si è dedicati al compito di cercare prima tutto il resto: abbondanza di beni materiali, potere economico e politico, denaro, successo, e si è relegato Dio al punto da cercare di escluderlo dalla vita di uomini e popoli”. Secondo il cardinale Ortega, “questa dimenticanza di Dio è alla base di questa grande crisi spirituale dell'uomo di oggi. Una parte sostanziale dell'umanità si è abituata a non credere, a non essere credente, e la mancanza di fede si estende a tutto il contesto umano: non si crede nella famiglia, non si crede nel bene comune, non si crede in un futuro migliore. Uomini e popoli diventano scettici, sono come prostrati di fronte al futuro e non hanno speranza. Di fronte alle cose che non vanno bene nel nostro mondo e tra noi”, confessa il porporato, “ho solo una proposta da farvi perché non siate trascinati dalla crisi spirituale che può invadervi: vi invito a fare come i pastori che hanno ascoltato la notte di Natale l'annuncio degli angeli: 'Non temete, in una stalla di Betlemme è nato per voi il Salvatore, il Messia, il Signore'. E si sono messi in cammino dicendo: 'Andiamo a vedere che cosa ha fatto il Signore per noi'. Mettetevi in cammino, andate da Gesù, guardatelo con fede nella sua povera culla di paglia. E' il Salvatore, colui che viene a salvarvi dal vuoto, dalla mancanza di interesse, dalla paura del futuro, dalla disperazione”, conclude il porporato. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.