Campagna di World Friends per le mamme e i bambini del Kenya
Giornate conclusive per la campagna di World Friends “Nati nel posto giusto”, dedicata
alla raccolta fondi e sensibilizzazione a favore delle mamme e dei bambini in Kenya.
Il Neema Hospital è un centro sanitario polivalente costruito da World Friends a Nairobi,
per dare assistenza gratuita alle popolazioni delle baraccopoli e garantire la formazione
del personale medico e paramedico locale. Il dottor Gianfranco Morino è uno
dei fondatori di World Friends e vive da anni a Nairobi. Lucas Dùran lo ha
intervistato chiedendogli quale sia il significato e l’origine del nome Neema:
R. – Neema
è una parola swahili che vuol dire “grazia”, cioè la benedizione di Dio con il lavoro
dell’uomo. E allora ripensandoci, al posto di Neema c’era un grande terreno di terra
rossa, che l’arcidiocesi di Nairobi ha messo a disposizione di World Friends, per
sviluppare un piccolo ospedale. E' arrivato il piccolo ospedale, il piccolo ospedale
ha cominciato a funzionare nel 2009, con vari servizi diagnostici, con laboratori,
ambulatori, un centro materno infantile e un pronto-soccorso. Abbiamo poi iniziato
la costruzione di un centro maternità, che è stata conclusa: stanno ora arrivando
le attrezzature e a febbraio verrà inaugurata.
D. – Quante sono le persone
coinvolte nell’attività del Neema Hospital di Nairobi?
R. – Riporto
soltanto qualche dato del 2010: sono stati coinvolti circa 170 mila abitanti di Nairobi
in varie forme, sia come pazienti, sotto i progetti di World Friends, e sia come prevenzione,
cura e follow-up dopo la terapia, ma anche nell’ambito della formazione, che rimane
sempre uno degli obiettivi principali. Infatti uno dei riconoscimenti, che è già stato
dato a Neema dal governo del Kenya, è proprio la licenza per fare formazione medica
continua, sia per medici sia per infermieri; per cui ogni settimana abbiamo un corso,
un seminario di aggiornamento per gli specializzandi e per i giovani. Tutto questo
con l'obiettivo principale di frenare la fuga di professionisti dall'Africa.
D.
- Chi sono i beneficiari, come si può avere accesso alle cure del Neema Hospital?
R.
- L'Africa ha un problema gravissimo e non solo l'Africa, perchè un po' in tutto il
mondo si sta ampliando la disuguaglianza sociale e ancor di più proprio nell'ambito
relativo alla salute. Questo lo si vede soprattutto nelle grandi megalopoli e Nairobi
ne è un esempio evidente tra le grandi città dell'Africa di come l'abisso tra il più
povero e il più ricco si sta sempre più ampliando. Paradossalmente chi ha più bisogno
di assistenza e di cure sanitarie, meno se le può permettere... Purtroppo, in tutti
gli ospedali del Kenya la sanità si paga! C'è un servizio pubblico, ma non funziona
e gli ospedali sono sempre a pagamento. Noi abbiamo una parte di pazienti che contribuisce
e quindi i pazienti di una classe media - diciamo - beneficiano dei servizi di qualità
del Neema, sia servizi diagnostici che di laboratorio e radiologici; ed una parte
di pazienti invece a cui paghiamo i costi. I costi ci sono e quindi l'ospedale va
sostenuto. Questi fanno parte dei programmi sul territorio, per cui gli operatori
sociali individuano le famiglie più povere e queste famiglie possono così accedere
ai servizi del Neema senza pagare: nessun paziente viene lasciato sul marciapiede
- come avviene in altri ospedali - perché non si manda via nessun paziente, tanto
più se è un'emergenza!(ap)