2010-12-23 08:09:05

Approvato dal Senato Usa il Trattato Start con la Russia per il controllo delle armi nucleari


Con un’ampia maggioranza, formata sia da democratici sia da repubblicani, il Senato americano ha ratificato ieri il nuovo Trattato Start con la Russia sugli armamenti atomici. L’intesa, della durata di dieci anni, stabilisce per Washington e Mosca un tetto di 1550 testate nucleari operative e 700 vettori atomici. Il Cremlino ha espresso soddisfazione per la ratifica statunitense, affermando che nei prossimi mesi l’approvazione del trattato sarà una delle priorità del Parlamento russo. Da New York, Elena Molinari: RealAudioMP3

Sull’importanza del nuovo Trattato Start, Giancarlo La Vella ha intervistato Maurizio Simoncelli, esperto di nucleare di Archivio Disarmo: RealAudioMP3

R. - Questo Trattato in realtà non è un trattato di vero e proprio disarmo, per cui vengono distrutti determinati sistemi d’arma, ma pone un tetto a certi tipi di sistemi d’arma: è più un Trattato di controllo degli armamenti. L’elemento importante è che i due governi non hanno mai firmato trattati in questo senso: quelli che esistono precedentemente sono con la vecchia Unione Sovietica. L’elemento importante ed innovativo è soprattutto l’aspetto politico, che indica quindi un clima nuovo di relazioni che si stanno stabilendo tra questi due giganti della scena politica internazionale.

D. - Secondo lei, vista la proliferazione o minacciata proliferazione del nucleare nel mondo, occorrerebbe che ci fosse un trattato che coinvolgesse tutti i Paesi che dispongono dell’arma nucleare?

R. - Questo sarebbe estremamente utile, ma ricordiamo anche che diversi Paesi hanno già firmato un Trattato internazionale, il Trattato di non proliferazione, che ormai ha più di 40 anni di vita e che - bene o male - è riuscito a funzionare abbastanza bene, è riuscito a tenere sotto controllo la proliferazione: da 80 mila testate siamo arrivati a circa la metà, tra quelle dislocate e quelle negli arsenali. Alcuni Paesi hanno rinunciato a dotarsi di armi nucleari, ma altri Paesi, nel frattempo, si sono dotati di queste armi nucleari: pensiamo ad Israele, pensiamo al Pakistan, pensiamo all’India e alla Corea del Nord. Quindi sarebbe estremamente opportuno che ci fosse un’adesione del genere, tanto più che il quadro si va, per certi versi, facendo più cupo per l’azione che sta svolgendo l’Iran nell’ambito proprio del nucleare stesso.

D. - Stati Uniti e Russia, con questo nuovo Trattato, rimangono comunque i Paesi che detengono il monopolio delle armi non convenzionali?

R. - Sicuramente sono quelli che ne hanno di più: stiamo parlando dell’ordine di circa 4.500 testate per la Russia - se ben ricordo - e di circa un migliaio per gli Stati Uniti e parliamo di testate pronte all’uso, operative. Il grande problema è che in realtà anche soltanto 300 testate sono già un bell’arsenale, in grado di causare danni significativi a livello internazionale, tanto più che l’arma nucleare - vorrei anche ricordare - è un’arma destinata a colpire dei centri urbani, delle città: quindi lanciare, per ipotesi, 80 testate nucleari su 80 città può voler dire avviare veramente una catastrofe a livello internazionale estremamente significativa! (mg)








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