2010-12-22 14:38:28

Argentina: i vescovi chiedono allo Stato di contrastare il diffondersi del gioco d'azzardo


“Esprimiamo preoccupazione e dolore per una piaga crescente che penalizza molte famiglie: il gioco d'azzardo, una dipendenza alla stregua di altre che minano l'integrità personale e sociale”. Lo sottolineano i vescovi dell'Argentina annunciando - riferisce L’Osservatore Romano - che il programma pastorale per il 2011 punterà ad evidenziare nuovamente “l'inviolabile valore della vita umana e della sua dignità che poggia sul fondamento della libertà”. Il gioco d'azzardo - affermano i presuli - è un problema vasto e complesso, “un business a beneficio di pochi e a scapito di molti, specialmente i più poveri”. È noto il collegamento tra tale attività e il riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di persone, di droga, di armi. Nel documento “Verso un bicentenario 2010-2016 giustizia e solidarietà”, i presuli avevano manifestato profonda preoccupazione per “il diffuso aumento nel Paese dell'offerta di gioco d'azzardo, una struttura di lucro, privata o statale, che può favorire atteggiamenti di dipendenza”. Non a caso i vescovi denunciano il moltiplicarsi di casinò, di “sale bingo”, accompagnato dal grande business delle slot machine, anche nei quartieri più poveri. Inoltre, i presuli segnalano l'uso pericoloso delle nuove tecnologie come Internet che “offre nuove e sempre più massicce forme di gioco d'azzardo”. In questo contesto ribadiscono i presuli – “lo Stato deve garantire la piena tutela della famiglia: chi è appassionato del gioco d'azzardo può rischiare di perdere ciò che appartiene al coniuge e ai figli. Si tratta di atti che danneggiano la comunione familiare, e conducono spesso a incomprensioni e fratture insanabili”. Quando poi la situazione diventa incontrollabile si sconfina in comportamenti di dipendenza che fanno del gioco d'azzardo una vera e propria malattia progressiva di natura psichica. “Chi patisce tale patologia - ricordano i vescovi - di solito ha di sé una bassa autostima: da questo punto di vista vi è una radice comune con altre dipendenze. Si è di fronte a una situazione di debolezza che si manifesta nell'inseguire fantasie irreali di un immediato e risolutivo arricchimento nella quasi totalità dei casi irrealizzabile. In tali situazioni si possono verificare epiloghi imprevedibili, non di rado tragici”. I vescovi individuano anche alcuni interventi per arginare il fenomeno del gioco d'azzardo o almeno trasformarlo in uno strumento del bene sociale. Ad esempio “destinando una percentuale delle attività di gioco d'azzardo in favore del sostegno di alcuni programmi sociali a livello nazionale, provinciale e comunali”. Secondo i vescovi a riguardo del problema del gioco d'azzardo il ruolo dello Stato è fondamentale. “Insieme con risorse finanziarie per affrontare gli effetti di questa dipendenza, si dovrebbero incentivare politiche sociali attraverso una trasparente disciplina delle attività di gioco”. Ma tutto ciò - concludono - non può prescindere “dall'educazione ai valori fondamentali e irrinunciabili della dignità della persona”. (R.G.)







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